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Giovedì, 18 Aprile 2024
Incidenti stradali San Donato / Viale delle Industrie

Ubriachi dopo la disco, finiscono nel fiume: "Un uomo è annegato”

Nella notte tra domenica e lunedì, i due ragazzi erano finiti nel canale Villoresi con la loro auto. Ai soccorritori hanno detto che alla guida c'era un uomo, annegato. Ma erano ubriachi

Hanno finto dal primo all’ultimo minuto. Hanno giurato che uno “sconosciuto” era annegato, trascinato via dall’acqua. Tutto per nascondere il fatto che erano ubriachi e che, per questo, si erano schiantati in auto, finendo nel canale Villoresi lungo viale delle Industrie. 

Rischiano guai seri i due ragazzi di ventisei e trentuno anni che nella notte tra domenica e lunedì scorsi sono finiti con la loro Bmw nelle acque del Villoresi, nei pressi del cimitero di Monza.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, e appreso da MonzaToday, i due erano da soli in auto. Agli agenti e ai soccorritori, però, i ragazzi hanno raccontato di essere saliti nell’auto di uno sconosciuto fuori da una discoteca e di avergli chiesto un passaggio a casa. 

Alla guida della Bmw, almeno così hanno cercato di far credere i due, ci sarebbe stato proprio il fantomatico “sconosciuto” che - sempre secondo la denuncia dei due - “era stato trascinato via dalle acque del Villoresi”. 

Gli agenti sul posto, all’alba di lunedì, hanno così immediatamente messo in moto le ricerche, facendo anche abbassare il livello dell’acqua del Villoresi. Dopo poco, però, le contraddizioni dei due e la posizione dell’auto hanno convinto la polizia locale che non poteva esserci nessun altro uomo. 

I due, scoperti, hanno rifiutato di sottoporsi all’alcoltest e hanno cercato più volte di cambiare versione. La polizia locale, fanno sapere dal comando, sta ancora indagando e sta visionando le immagini delle telecamere fuori dalla discoteca per riuscire a stabilire chi fosse realmente alla guida della Bmw, che - tra l’altro - è intestata alla madre di uno dei due ragazzi. 

Ciò che invece è ormai certo è che in auto non c’era nessuno “sconosciuto”. E per questo i ragazzi rischiano di essere indagati per procurato allarme, dichiarazioni mendaci e, almeno uno dei due, per guida in stato di ebrezza. 

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