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Cronaca

Inquinamento, Monza è già fuori legge: "Un giorno su due l'aria è irrespirabile"

L'undici marzo la città ha superato il limite di trentacinque giorni, consentito dall'Ue, di sforamento dei limiti di concentrazione di Pm10

In tre mesi, anzi meno, quello che è consentito in un anno. In settanta giorni, quello che sarebbe accettabile in un anno intero. L'undici marzo, Monza ha raggiunto e superato il limite di trentacinque giorni consentito dall'Unione europea per superare le concentrazioni di Pm10 "legali", pari a 50 microgrammi al metrocubo.  

Lo stesso risultato, naturalmente non invidiabile, l'anno scorso era stato raggiunto soltanto a settembre, con la pioggia che aveva dato una mano non indifferente a tenere pulita l'aria. 

"Questo vuol dire - denuncia il circolo monzese di Legambiente - che un giorno su due l’aria è stata irrespirabile. Le condizioni metereologiche di quest’anno non ci hanno dato una mano a mantenere pulita l’aria della città. L’anno scorso il trentacinquesimo giorno fu raggiunto a settembre".

Il primo elemento sul banco degli imputati naturalmente è il traffico. "Sappiamo bene che l'inquinamento ha molte fonti, ma i dati sulle emissioni da traffico sono chiarissimi - accusa Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -. La strada maestra è quella di ridurre il traffico: in Lombardia con 246 autovetture per chilometro quadrato siamo al doppio dell'intensità di motorizzazione di Germania e Regno Unito e ad oltre quattro volte quella della Francia". 

“Quello che ci fa rabbia - gli fa eco Atos Scandellari, presidente del locale Circolo Legambiente in un comunicato - è che il Comune di Monza ha gli strumenti per ridurre i livelli di inquinamento ma non vuole metterli in pratica. Oltre ai progetti delle piste ciclabili, che stentano a realizzare, ci sono il piano generale del traffico urbano ed il potenziamento e la modernizzazione del trasporto pubblico. È vero che l’azione di un singolo non risolve il problema, ma ogni cittadino ed ogni amministrazione hanno il dovere di fare la propria parte senza aspettare disposizioni superiori che tardano ad arrivare”.

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