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Cronaca Vimercate / Via Tolmino

Irregolarità in un laboratorio cinese a Vimercate: denunciata la titolare

La donna, 50enne cinese, dovrà ora rispondere della violazione delle norme a tutela dei lavoratori, della sicurezza dei luoghi di lavoro e delle attrezzature. Due operai erano clandestini

Non solo non avevano un regolare contratto di lavoro ma non avrebbero nemmeno dovuto trovarsi in Italia perchè irregolari sul territorio. Questa è solo una delle tante irregolarità e violazioni riscontrate dai carabinieri della Compagnia di Vimercate mercoledì mattina all'interno di un laboratorio cinese. Il personale del comando brianzolo, coadiuvato dai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano e dal personale dell’A.S.L. di Usmate Velate, ha effettuato delle verifiche nei locali dell'attivià per contrastare il fenomeno del lavoro "nero".

Nel mirino dei militari è finita una ditta attiva nel settore della pelletteria, gestita da una cittadina cinese 50enne, incensurata.

Il laboratorio, ricavato all’interno di un appartamento di via Tolmino è risultato privo di impianto di areazione e non rispondente ai requisiti in materia di sicurezza. Alcune attrezzature erano state manomesse per velocizzare le fasi della lavorazione del pellame senza alcun rispetto e considerazione per la sicurezza dei lavoratori. In un sottoscala poi i militari dell’Arma hanno rinvenuto grossi quantitativi di collanti e solventi tossici e particolarmente infiammabili che avrebbero potuto mettere a rischio tutto lo stabile.

Su quattordici dipendenti totali che lavoravano all'interno della ditta, per due non è stata trovata traccia dell’assunzione ed è emerso che addirittura si trovavano illegalmente sul territorio nazionale. In attesa delle verifiche relative all'esame della documentazione contabile, l’attività lavorativa è stata interrotta ma il laboratorio potrebbe addirittura dover chiudere. I carabinieri di Vimercate infatti sono in attesa di acquisire dagli altri organi coinvolti nell’attività ispettiva ulteriori elementi che consentirebbero di non far più riaprire i battenti all'azienda.

Per la titolare è scattata una denuncia per la violazione delle norme a tutela dei lavoratori, della sicurezza dei luoghi di lavoro e delle attrezzature. I due clandestini risponderanno invece dell’ingresso e del soggiorno illegale in Italia.

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