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Cronaca

Legionella, l'informativa diffusa dall'Asl: origine dell'infezione e precauzioni

La legionellosi è un'infezione batterica provocata da varie specie di batteri del gruppo Legionella che si trovano nei corsi d'acqua ma anche nelle reti idriche

L'infezione della legionellosi, dovuta ad alcuni tipi di batteri del gruppo Legionella, viene contratta prevalentemente nel periodo estivo-autunnale, per via respiratoria mediante inalazione di goccioline d'acqua contaminate, sotto forma di aerosol. Non esiste la trasmissione da persona a persona.

Nonostante colpisca individui sani ed in buona salute, la suscettibilità alla malattia è aumentata in particolare in soggetti con determinati fattori di rischio: patologie polmonari croniche, tumori ematici e patologie renali, trattamenti immunosoppressivi, immunodeficienza, fumo, assunzione di alcolici, sesso (prevalente nel sesso maschile), età (persone anziane).

Le forme in cui l'infezione può degenerare sono due: Malattia del legionario (forma grave): polmonite batterica acuta a rapida insorgenza, con anoressia, malessere, dolori muscolari ed al petto durante la respirazione, mal di testa, e rapido aumento di febbre (40°) e richiede ricovero in ospedale. Oppure la Febbre di Pontiac (forma lieve): malattia simile all’influenza con guarigione spontanea dopo 2-5 giorni, senza interessamento polmonare. Questa di norma non necessita di somministrazione antibiotica né di ospedalizzazione.

La Legionella è presente in natura nei corsi d'acqua e nei laghi. E' presente anche nelle reti idriche, nei pozzi, nelle piscine, nelle fonti termali; può contaminare tubature dell’acqua calda in genere, boiler e serbatoi d’accumulo, valvole e rubinetti, nebulizzatori per lavandini, vasche, docce, impianti per idromassaggio.

La prevenzione delle infezioni dipende dalla pulizia regolare e dalla disinfezione di possibili sorgenti di infezione.

Costituiscono trattamenti preventivi alla presenza del batterio nelle reti idriche: evitare la presenza di tubazioni con tratti terminali ciechi, evitare ristagni d'acqua (soprattutto in serbatoi, autoclavi e tratti terminali ciechi), mantenere l'impianto pulito, garantire nei riscaldatori (scaldabagni, bollitori, ecc.) una temperatura dell'acqua pari a 60° C, far defluire a lungo l'acqua da tutti i punti di erogazione in appartamenti che restano inutilizzati per lunghi periodi, decalcificare almeno una volta all'anno le cipolle delle docce e i rompigetto dei rubinetti.

Costituiscono trattamenti preventivi alla presenza del batterio negli impianti di climatizzazione: l'ispezione periodica l'impianto per verificare lo stato di pulizia e manutenzione di umidificatori, torri evaporative, canalizzazioni, la pulizia le torri di raffreddamento all'inizio e alla fine della stagione di utilizzo, il periodico cambio di filtri.

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