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Cronaca Limbiate / Via Monte Grappa

Pensionato sfrattato, il sindaco: «Potrà avere una casa se pagherà gli arretrati»

Il 69enne di Limbiate non pagava l'affitto di 90 euro al mese dal lontano 1991 e per protesta si era accampato davanti al Comune

LIMBIATE – Pace (quasi) fatta tra il sindaco di Limbiate, Raffaele De Luca (centrosinistra) e Gaetano Muccilli, il 69enne sfrattato dalla casa comunale perché non pagava l’affitto (90 euro al mese) dal lontano 1991. Per due settimane il pensionato aveva dato vita a una clamorosa protesta accampandosi sotto una pensilina del Comune. Il vecchietto aveva dormito all’addiaccio per giorni e notti. E alla fine una soluzione è spuntata.

Da alcuni giorni Muccilli è andato a vivere nella casa del figlio. Il Comune ha fatto una richiesta a Regione Lombardia per riuscire a ottenere una casa da affidare allo sfrattato. Ma a una condizione: dimostrare di aver pagato le rate arretrate dell’affitto. Una somma di denaro neppure così elevata: circa 10mila euro. Altra condizione: d’ora in poi il versamento del canone mensile dovrà essere puntuale. Pena: un nuovo sfratto, questa volta senza appello.

Più che una pace, una tregua armata. E a testimoniarlo sono le parole dei contendenti, tutt’altro che concilianti: «Siamo in attesa di una nuova casa – ha confermato Gaetano Muccilli -. Per il momento però siamo ancora senza tetto e sto vivendo a casa di mio figlio. Una situazione pesante e non ancora risolta».

«Il Comune ha cercato di andare incontro a Gaetano Muccilli – ha spiegato il sindaco, Raffaele De Luca -. Se si comporterà in modo corretto, potrà avere di nuovo una casa. Ci tengo a precisare che la Corte dei Conti mi ha obbligato a prendere questo drastico provvedimento. In caso contrario, il Comune avrebbe dovuto pagare gli affitti non versati».

Prosegue inoltre il duro braccio di ferro sul tema delle riparazioni che il pensionato avrebbe effettuato nell’abitazione comunale: «Muccilli – ha aggiunto De Luca – ha sempre effettuato le riparazioni senza mai informare il Comune e senza mai chiedere l’autorizzazione allo scomputo degli oneri».

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