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Monza saluta il maresciallo che combatte contro i delinquenti della rete

I saluti al maresciallo Ferdinando Ditaranto responsabile dell'Area reati informatici

L'ultimo saluto e poi la partenza per la Scuola marescialli e brigadieri di Firenze. Nella mattinata di venerdì 3 marzo c'è stato il saluto di commiato del maresciallo maggiore dei carabinieri Ferdinando Ditaranto, referente dell’Area reati informatici alla Sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Monza. 

Un saluto alla presenza del procuratore della Repubblica, dei magistrati in servizio presso quella sede e in tribunale Monza, del comandante e degli ufficiali del Comando provinciale carabinieri di Monza, dei colleghi e del personale in servizio. 

"Il Maresciallo Ditaranto  nel 2012 ha contribuito sotto il profilo tecnico all’istituzione di quell'area specialistica presso la procura della Repubblica di Monza - si legge nella nota ufficiale -. coordinandone l’attività e curandone lo sviluppo tecnologico. Eccellenza nel settore di livello nazionale, perfezionatosi in computer forensics ed investigazioni Ddigitali presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, vanta un’esperienza decennale come docente esterno nell'università milanese per la cattedra di Informatica Giuridica del Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, per il Corso di Perfezionamento in Crimini Informatici ed Investigazioni Digitali e per il Master di II livello in Cybersecurity presso il Dipartimento di Informatica. Inoltre è docente nell’Istituto Superiore Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri e presso la Scuola Superiore della Magistratura. 

Coautore di pubblicazioni scientificheadottate come testo di insegnamento presso l’Università degli Studi di Milano e di caratura internazionale, di cui una, nel 2021, è stata anche oggetto di divulgazione presso l’Agenzia CEPOL dell’Unione Europea che si occupa della formazione delle Forze di Polizia europee.
In questi anni ha supportato le attività d’indagine condotte dai magistrati attraverso metodologie di investigazione digitale e di analisi forense dei dispositivi elettronici sequestrati nel corso delle operazioni di polizia. Nel  2019 è stato insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella del titolo di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica.
 

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