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Milano-Meda, dopo l'autovelox arriva il tutor: è panico-multe

Il nuovo sistema della Provincia di Milano sarà capace di elevare un numero ancora maggiore di contravvenzioni rispetto alle tantissime già elevate tra le proteste degli automobilisti

VAREDO – Dalla padella nella brace. Dopo il ritorno dei famigerati limiti a 80 chilometri all’ora sulla Milano Meda e il posizionamento dei famigerati autovelox, un’altra cattiva notizia per i pendolari che viaggiano sulla «superstrada lumaca»: da gennaio 2013 sulla strada arriverà pure il tutor.
Grazie alla presenza di un sensore per ogni corsia, il nuovo sistema è in grado di rilevare la velocità media su una breve tratta di strada extraurbana. Se la velocità media è stata superiore al consentit, non c’è scampo: arriva la multa. E che multa. Si tratta di contravvenzioni a tre cifre che stridono con gli stipendi sempre più risicati dell’era dei contratti a progetto.

AUMENTANO LE MULTE -  Il nuovo sistema della Provincia di Milano sarà capace di elevare un numero ancora maggiore di contravvenzioni rispetto alle tantissime già elevate tra le proteste degli automobilisti. E non importa che il problema dell’escalation delle multe sulla Milano Meda abbia già creato un conflitto di interesse tra due province. Da una parte Milano (proprietaria della Milano Meda), che incassa le multe. Dall’altra Monza e Brianza che difende gli automobilisti del territorio «tartassati» e vessati da limiti di velocità ritenuti eccessivamente «punitivi».
«Le multe – ha spiegato l'assessore provinciale Andrea Monti portano nelle casse di Palazzo Isimbardi circa 450mila euro al giorno, cioè 160 milioni di euro che la provincia di Milano incasserebbe all'anno. Una gran bella cifra – ha sottolineato Monti - ottenuta su una superstrada che fino a due anni fa era reputata abbastanza sicura da permettere agli automobilisti di viaggiare a 110 chilometri all’ora. Ora le auto sono sempre più sicure, i sistemi di sicurezza attivi e passivi migliori, eppure si è abbassata la velocità. Un controsenso che agli occhi di molti appare solo fatto per fare cassa».

ARTIGIANI -  Anche gli artigiani brianzoli hanno protestato: «Siamo all'assurdo – ha commentato Walter Mariani, presidente dell'Unione Artigiani di Monza e Brianza - : nel giro di poco più di un anno i limiti di velocità sulla Milano Meda sono cambiati più volte, inducendo confusione negli utenti. Peraltro, si tratta di una via di comunicazione essenziale per pendolari e migliaia di artigiani che, per lavoro, devono recarsi nella metropoli».

DATI SEGRETI - Sui dati, la Provincia di Milano tiene la bocca ben cucita. Ma si sa che le multe sarebbero già migliaia. Il picco record è stato nel weekend tra fine giugno e inizio luglio, con ben 2.216 multe. E lo stillicidio sta proseguendo ancora, nonostante la diminuzione del traffico con la chiusura delle fabbriche per la pausa estiva. Jari Colla, consigliere regionale della Lega Nord, ha chiesto che siano ripristinati almeno i 90 chilometri all’ora: «Dalle prime rilevazioni si è potuto accertare che quasi il 50% delle multe si riferisce ad automobilisti che percorrono la superstrada ad una velocità compresa fra gli 80 e i 90 chilometri orari. Non si tratta quindi di pirati della strada, bensì di persone normalissime che percorrono una strada a due corsie, per senso di marcia, a velocità che riteniamo certamente accettabili. Vogliamo che le Istituzioni siano al servizio dei cittadini, dimostrando che il loro scopo non sia quello di inventarsi sempre nuovi modi per estorcere soldi a chi lavora».

 

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