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Lunedì, 29 Aprile 2024
In Brianza / Seregno

"Sono il boss", pistola puntata contro i nonni per avere i soldi per la cocaina

I carabinieri arrestano un ragazzo di 20 anni estorsione, maltrattamenti e lesioni personali

Minacce, angherie, vessazioni, insulti, oggetti di casa distrutti, pugni al muro e spintoni. Fino alla pistola. Una replica di una Beretta vera ma usata per fare paura.

I carabinieri della stazione di Seregno hanno arrestato un 20enne brianzolo in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Monza su proposta della locale Procura della Repubblica per i reati di estorsione, maltrattamenti e lesioni personali, entrambi aggravati dall’essere stati commessi contro un familiare.

Il 20enne infatti avrebbe in più occasioni minacciato i nonni ultraottantenni e il padre per ottenere soldi per comprare dosi di cocaina. Sono diverse le denunce presentate dai familiari: da parte della nonna paterna 80enne, dai nonni materni, entrambi 82enni, e dal padre 55enne che, "esasperati e terrorizzati dall’atteggiamento aggressivo e fuori controllo del 20enne e, in particolare dalle sue continue, minacce, angherie e vessazioni finalizzate a estorcere loro denaro per acquistare cocaina, avevano chiesto aiuto ai carabinieri" spiegano dal comando provinciale dell'Arma di Monza e Brianza in una nota.

In un'occasione il 20enne aveva inveito contro il padre e l’anziana nonna per ottenere denaro e, al loro rifiuto, li aveva scaraventati a terra tra urla, minacce ed esternazioni violente accompagnate da offese. Ed era riuscito così a ottnere i soldi per comprare la droga.

Altre volte, dopo aver ottenuto un rifiuto alle richieste da parte dei familiari, aveva minacciato i nonni materni con modi minacciosi ed aggressivi, intimando agli anziani di tacere perché lui era "il boss" e che avrebbe spaccato tutto, in molti casi dando pugni e pedate a porte e finestre così danneggiandole. E smetteva solo quando aveva le banconote tra le mani. Nell'abitazione qualche volta erano intervenuti anche i carabinieri che avevano raccolto le denunce delle vittime. Il ragazzo era stato anche sorpreso con una replica della pistola Beretta 92 che, priva di tappo rosso, era stata utilizzata dal giovane per minacciare i propri familiari. Ora si trova in carcere a Monza. 

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