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Cronaca

Riusciva a commettere reati anche in carcere, rimpatriato in Marocco

Dopo aver scontato la sua pena è stato accompagnato direttamente in frontiera

È uscito dal carcere di Monza lo scorso 22 febbraio dopo aver scontato la sua pena (5 anni, 1 mese e 26 giorni) per vari reati di spaccio, violenza, danneggiamento, furti e resistenza a pubblico ufficiale. Ma anche mentre era in galera si è reso responsabile di molti reati all’interno delle strutture in cui ha scontato la pena. Infatti, per più volte, almeno in 25 episodi, è stato denunciato per danneggiamento, violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, minaccia ed incendio. Ha creato disordini e proteste all’interno del carcere utilizzando armi rudimentali, create da lui artigianalmente. In una circostanza ha lanciato nel corridoio una bomboletta e incendiandola l'ha fatta esplodere.

Inoltre, nel carcere di Pavia, ha minacciato il medico, sempre con un’arma rudimentale, per costringerlo a dargli delle medicine.
Già gravato da altri provvedimenti di espulsione mai eseguiti, dopo la sua scarcerazione, è stata emesso, dal prefetto di Monza, un nuovo provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, eseguito dal questore di Monza e della Brianza con l'accompagnamento immediato alla frontiera, convalidato dal Giudice di Pace. Ieri 23 febbraio è stato definitivamente rimpatriato in Marocco, con l’auito degli agenti della polizia di Stato specializzati nelle scorte.

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