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Cronaca

'Ndrangheta, nelle intercettazioni c'è il nome di Massimo Ponzoni

Secondo il presunto boss del sodalizio smantellato il 4 marzo, Ponzoni sarebbe stato elettoralmente sostenuto dai voti forniti da membri della 'ndrangheta

C'è anche il nome dell'ex assessore regionale lombardo Massimo Ponzoni (Pdl) nell'ordinanza del gip di Milano con cui 40 persone sono state arrestate in carcere (21) o ai domiciliari (19) nel blitz contro la 'ndrangheta. Uno degli arrestati avrebbe appoggiato Ponzoni durante le campagne elettorali.

Ponzoni è citato da Giuseppe Pensabene, presunto boss del sodalizio, mentre parla con il suo collaboratore Tino Scardina. L'intercettazione risale al 7 aprile 2010: i due parlano di Domenico Zema, imprenditore edile e in passato assessore all'urbanistica (Forza Italia) di Cesano Maderno, tra gli arrestati del 4 marzo.

Secondo le parole di Pensabene, Zema è "una persona importante politicamente" ma è stato bruciato da una inchiesta giudiziaria. E aggiunge: "Ha portato una persona al vertice, è il braccio destro di Formigoni, come si chiama... Ponzoni, Ponzoni. Zema lo ha appoggiato forte, i voti suoi glieli ha dati tutti a questo Ponzoni. Poi hanno litigato".

Ponzoni era finito sotto inchiesta, nel 2012, per il crac della società Pellicano.

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