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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Desio

Tra i mandanti dell'omicidio di Paolo Vivacqua c'è anche la moglie

Gelosia, soldi e potere: le tinte fosche dell'omicidio dell'imprenditore Paolo Vivacqua, ucciso a Desio il 14 novembre del 2011

Omicidio pluriaggravato.

E’ questa l’accusa con cui dopo tre anni di indagini venerdì mattina all’alba i carabinieri di Desio hanno arrestato i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio dell’imprenditore Paolo Vivacqua (vedi il video).

L’uomo, 51 anni, fu ucciso nel suo ufficio brianzolo di Desio, il 14 novembre del 2011, il suo corpo, freddato da diversi colpi di arma da fuoco fu trovato solo nel pomeriggio dalla compagna.

Tutto sin dall’inizio ha fatto pensare agli inquirenti che si trattasse di un’esecuzione e l’indagine ha assunto con il tempo risvolti complessi che nulla hanno da invidiare alle tinte fosche di un romanzo noir. Potere, gelosia e interessi economici sono stati gli elementi che hanno portato all’uccisione dell’imprenditore originario di Agrigento che in Brianza era titolare di alcune società di commercio di metalli ferrosi, di trasporto e di rimessaggio di auto.

Gli affari erano gestiti insieme ai tre figli finiti agli arresti nell'ambito dell'inchiesta "Metal Connection" che si è occupata di un giro di false fatturazioni per 600 mila euro. Le indagini guidate dai carabinieri di Desio e coordinate dalla Procura di Monza hanno portato alla luce le menti dell’omicidio.

Tra coloro che avrebbero pianificato la morte di Paolo Vivacqua c’è anche la moglie dell’uomo, Germania Biondo. Un colpo di scena senza sorpresa in realtà perché la donna stava per essere lasciata da Vivacqua che aveva in progetto di sposare una giovane romena conosciuta da poco.

Accanto a lei c’è Diego Barba, il suo nuovo compagno, e l’organizzatore dell’omicidio sarebbe Salvino La Rocca.

A premere il grilletto e sparare i sette colpi che hanno ucciso Paolo Vivacqua invece sono stati Antonino Radaelli e Antonino Giarrana, entrambi già in carcere per l’omicidio della consuocera di Vivacqua, Franca Lo Jacono, uccisa a Desio nel giugno 2012: il movente di questo secondo delitto sarebbe stata la convinzione, da parte degli esecutori che la donna fosse in possesso di una somma di denaro di Vivacqua.

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