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Omicidio

Youssef, il 28enne ucciso a colpi di fucile nel terribile agguato a Sesto San Giovanni

Il fatto è accaduto intorno alle 20 di lunedì 23 ottobre a Sesto San Giovanni

Sull'asfalto un tappeto di bossoli e sangue. Il bilancio pesantissimo. Youssef Saadani, ragazzo marocchino, 28 anni da compiere il prossimo 11 novembre, viene ucciso a colpi di fucile. Fra i primi a vederlo steso a terra morto è la sorella, che si dispera. Con lui vengono colpiti due suoi amici, un 30enne originario della Libia e un 31enne marocchino: il primo raggiunto da un proiettile, l'altro picchiato brutalmente.

E' stata una serata di sangue in via Pisa a Sesto San Giovanni, alle porte della Brianza, quella di lunedì 23 ottobre. Teatro della violenza lo spazio davanti a una vecchia cascina al civico 439 che si affaccia direttamente sulle barriere antirumore della tangenziale.

I contorni di quanto accaduto non sono ancora nitidi e sul caso sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri di Sesto San Giovanni e del nucleo investigativo di Milano, guidati dal colonnello Antonio Coppola e il tenente colonnello Fabio Rufino. Secondo quanto trapelato sembra che si sia trattato di un agguato. Il movente non è ancora chiaro, anche se gli investigatori ipotizzano che l'aggressione sia maturata in ambienti legati allo spaccio o per debiti sempre legati all'universo degli stupefacenti.

La violenza è esplosa poco dopo le 20 quando è scattata la trappola all'altezza del boschetto all'inizio della parte più isolata di via Pisa. I tre feriti, secondo quanto trapelato, pare siano stati aggrediti alle spalle dalla banda rivale - composta da circa 10 persone - che ha esploso diversi colpi di fucile. Le vittime, capendo di essere in trappola, hanno cercato di fuggire verso la cascina, ma gli aggressori avrebbero continuato a sparare, centrando la Youssef. Successivamente hanno aggredito con delle mazze da baseball l'amico 31enne.

A chiamare il 112 sono stati i residenti dei tre condomini, allarmati dalle urla e dai colpi di fucile. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con tre ambulanze e un'auto medica, oltre ai militari del nucleo radiomobile di Sesto. I soccorritori hanno provato a rianimare a lungo il 28enne, trafitto alla spalla e sfigurato da un proiettile di grosso calibro, ma è stato tutto inutile: è morto sullo spiazzo di cemento del cortile. Il 31enne, anche lui cittadino marocchino, è stato invece colpito di striscio da un proiettile al polso e accompagnato in codice giallo al San Giuseppe, mentre il 30enne, cittadino libico, è finito in codice giallo al San Raffaele con traumi e lesioni su tutto il corpo a causa delle percosse. Insieme a loro, infine, pare ci fosse un'altra persona che è riuscita a fuggire illeso. I due feriti e il 28enne sono tutte persone con precedenti per spaccio e senza fissa dimora che vivono alle porte di Milano, come appreso da MilanoToday.

Lungo la parte più isolata di via Pisa, la strada lunga buia e stretta che porta alla cascina, sono stati repertati diversi bossoli, almeno quattro. Mentre altro cinque o sei colpi sarebbero andati a vuoto. Non solo, sul margine della carreggiata - a un centinaio di metri dalla cascina - è stato trovato uno scooter abbandonato. Pare che il motorino appartenga a uno dei feriti. Gli aggressori, invece, sono scappati a bordo di due auto: la speranza dei carabinieri è che qualche telecamera lungo il percorso possa aver ripreso la loro corsa.

I sopralluoghi, andati avanti fino a tarda notte alla presenza del pm della procura di Monza, Alessandro Pepè.

I detective stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. In serata hanno ascoltato i residenti che vivono nella cascina teatro della violenza, gli unici testimoni della brutale aggressione iniziata nel boschetto a una manciata di metri dalle loro case. I primi rilievi lasciano pensare a un agguato in piena regola, con gli aggressori che hanno subito aperto il fuoco e le vittime in fuga. I bossoli infatti sono stati ritrovati fino a un determinato punto della strada, segno che il morto e i due feriti sono scappati cercando di salvarsi, tanto che l'uomo ucciso si è accasciato davanti alla porta finestra di un'abitazione, sotto la statua di una Madonnina. Mentre gli investigatori passavano al setaccio la scena del crimine, poco prima di mezzanotte, in via Pisa è arrivata una donna nordafricana in lacrime urlando: "Mio fratello, mio fratello". Era la sorella del 28enne ammazzato.

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