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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Viabilità e grandi opere: l’assemblea dei sindaci fa il punto

Martedì pomeriggio presente anche l'assessore regionale Sorte. La proposta: rinunciare alla realizzazione della terza corsia e alla tratta D di Pedemontana e investire il risparmio nella viabilità ordinaria

Martedì al tavolo di discussione dell’assemblea dei 55 sindaci di Monza e Brianza nella sede della provincia si è parlato, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Viabilità Alessandro Sorte, di grandi opere e traffico sul territorio.

I primi cittadini brianzoli, non hanno nascosto le preoccupazioni legate alla realizzazione delle grandi opere sul territorio e al mancato completamento di alcune di queste con inevitabili ripercussioni su un’area che conta già flussi di traffico intorno ai 300 milioni di veicoli/anno, con un parco veicoli immatricolati nel 2012 pari a circa 700.000 unità.

La situazione critica della viabilità in Brianza, come in più sedi ribadito, risente della decennale assenza di interventi migliorativi e degli effetti negativi che la messa in esercizio di TEEM e Pedemontana riversano sulla viabilità ordinaria. Proprio quest’ultima infatti è da sempre fonte di preoccupazione per gli amministratori locali per le imponenti dimensioni dell’intervento che ha assorbito oltre l’80% del contributo pubblico per completare il 30% dell’opera mettendo a repentaglio gli interventi per la realizzazione delle opere connesse previste nel progetto. La situazione delineata graverebbe ancora di più sulla viabilità ordinaria con il congestionamento della Milano-Meda, soprattutto in quei 9,5 km da Lentate sul Seveso a Varedo, che da sempre gli automobilisti scelgono come via d’accesso al capoluogo.

Sul tema e sulle possibili soluzioni sono intervenuti anche due tecnici della provincia, gli architetti Antonio Infosini e Umberto Regalia. Secondo il parere degli esperti infatti “si verificherebbe alternativamente o la saturazione della Milano-Meda in entrambe le direzioni fino a Cormano/A4 o la congestione dell’area compresa tra la Milano-Meda e la SS36 Valassina o un ulteriore aumento del traffico nel bacino a Nord di Monza, Monza compresa” spiegano dalla Provincia. Di fronte a questi rischi la soluzione possibile individuata è il tentativo di facilitare i flussi di attraversamento in direzione est-ovest risparmiando suolo e al contempo risorse pari a 1300 miliardi. Con una revisione del progetto si potrebbe rinunciare alla realizzazione della terza corsia e alla tratta D, con un risparmio previsto di circa 500.000 mq di suolo coinvolto e investire i fondi risparmiati in interventi di riqualificazione e potenziamento della rete infrastrutturale esistente, tra cui il completamento dello svincolo di collegamento tra la A51 e la A4 all’interno dei comuni di Agrate e Carugate.

“E’ una proposta – chiarisce Ponti – dettata dalla consapevolezza di dover trovare una soluzione all’empasse: in questo modo potremmo realizzare solo la Pedemontana che serve, risparmiare risorse pubbliche, riducendo i tempi di esecuzione”. Tornando sul tema sul tema della Milano-Meda il presidente Ponti ha voluto anche ribadire che “Non è più possibile tollerare che la cura della Milano-Meda non appartenga a nessuno e nemmeno è immaginabile che l’entrata in esercizio della B1 avvenga su un tracciato in condizioni di sicurezza precarie”.

“Chiedo a Regione Lombardia di convocare un tavolo congiunto con Città Metropolitana di Milano per prendersi in carico la gestione e manutenzione di questa strada per ripristinare al più presto condizioni di sicurezza per la circolazione. La Provincia oggi non può assumersi ulteriori responsabilità quando non abbiamo risorse sufficienti neanche per le nostre strade: serve un intervento immediato e soluzioni da attivare prima della attivazione della B1” ha ribadito.

Mentre si cerca una soluzione per la viabilità privata non si tralascia nemmeno il tema del trasporto pubblico locale e in particolare gli investimenti su ferro che che prevedono già negli strumenti di pianificazione della Provincia la realizzazione delle opere già finanziate e progettate sulle tre direttrici principali di relazione con la Città Metropolitana di Milano: la riqualificazione della metrotramvia Milano-Desio-Seregno, l’approvazione del progetto e l’indizione della gara per la metrotramvia Milano-Varedo e contestuale progettazione e finanziamento del 2° lotto fino a Limbiate/Linea ferroviaria Saronno-Seregno. A questi inoltre va aggiunto il reinserimento in tutti gli strumenti di programmazione ai vari livelli, del prolungamento della M2 fino a Vimercate, riattivando i tavoli territoriali.

Meno rosea invece la prospettiva delle risorse da destinare al trasporto pubblico locale su gomma: all’appello per mantenere gli attuali standard mancano 4,5 milioni di euro, profilando così all’orizzonte un nuovo taglio delle corse di circa il 5% a partire da settembre, e un 24% a partire da gennaio 2016: il 40% delle corse rispetto al 2008.

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