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Cronaca

Picchia a sangue una ragazza fino a spaccarle la milza: fermo per un tunisino

In manette uno spacciatore tunisino di 33 anni con numerosi precedenti. Dopo l'aggressione lo scorso 11 settembre è partita l'indagine condotta dagli agenti del commissariato di Monza. All'origine dell'aggressione la scelta di un altro fornitore di droga da parte della vittima

L'ha picchiata a sangue fino a spaccarle la milza e l'ha fatta finire in ospedale con 50 giorni di prognosi.

Gli agenti del commissariato di viale Romagna a Monza hanno dato un volto e un nome all'aggressore di una giovane 24enne monzese che lo scorso 11 settembre in zona stazione Centrale, nel capoluogo lombardo, è stata aggredita a calci e pugni e picchiata da un tunisino di 33 anni. Per Brahim Azouzi, questo il nome dell'uomo, è stato disposto un fermo per l'accusa di lesioni gravissime.

Al suo già lungo elenco di precedenti insieme a menzioni per droga, ricettazione, resistenza e furto si aggiunge così anche quest'ultimo violento episodio. All'origine della brutale aggressione secondo gli inquirenti ci sarebbe un "tradimento" da parte della vittima tossicodipendente che avrebbe acquistato droga da un altro spacciatore. Secondo quanto ha raccontato la giovane agli investigatori la sera dell'11 settembre si trovava in compagnia di un amico con un cane in zona stazione Centrale a Milano.

Qui, dopo aver acquistato e consumato droga fornita da un altro pusher i due si sono imbattuti nel 33enne tunisino da cui volevano acquistare altre dosi. L'uomo però ha reagito male, rinfacciando alla giovane il "tradimento". Dapprima ha spruzzato uno spray urticante al peperoncino contro l'amico di lei e il suo cane e poi l'ha aggredita e picchiata a sangue senza risparmiarle i colpi anche quando era già a terra. La giovane è riuscita a fuggire e ritornare a casa a Monza dove grazie all'intervento della madre è stata ricoverata all'ospedale San Gerardo. E' stata sempre la donna che l'indomani si è presentata in commissariato e ha raccontato tutto ai poliziotti che si sono subito messi sulle tracce dell'uomo.

La madre della vittima ha fornito il nome del pusher e preziose indicazioni per rintracciarlo, riuscendo anche a segnalare un palazzo abbandonato in zona viale Monza dove si ipotizza che vivesse da tempo e dove, alcuni mesi fa, aveva tenuto segregata la ragazza, "colpevole" di non aver pagato una dose. A poca distanza da qui, venerdì 18 settembre, gli agenti del commissariato di Monza lo hanno fermato e arrestato mentre si trovava a una fermata dell'autobus. Il 33enne era arrivato in Italia sbarcando a Lampedusa nel 2012, facendo in seguito richiesta di asilo politico (non concesso) alla questura di Vercelli.

Nel corso degli anni aveva accumulato una serie di precedenti ed era uscito dal carcere di San Vittore solo qualche settimana fa. Su alcuni elementi i poliziotti stanno ancora lavorando per far luce e ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto: al momento dell'aggressione non era presente nessun altro e la ragazza, tossicodipendente di droghe pesanti, non è riuscita a fornire una descrizione dell'esatto luogo dove sarebbe avvenuto il fatto.

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Angelo Re, primo Dirigente del Commissariato di Monza (Foto Questura di Milano)

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