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Cronaca

PizzAut cerca personale per la nuova pizzeria gestita da ragazzi autistici

Il sogno nato in Brianza è ormai diventato (quasi) realtà e si lavora per la nuova apertura a Cassina De' Pecchi. Si cerca un cuoco. Le selezioni

L'idea è diventata un progetto e il progetto, con la posa della prima pietra e la prossima apertura in primavera del nuovo ristorante, sta per diventare realtà. A Cassina de' Pecchi sta prendendo forma il nuovo locale PizzaAut, la prima pizzeria in Italia - e per quanto ne sappiamo anche in Europa - ad essere gestita da ragazzi autistici nata da un'idea di Nico Acampora, partita dalla Brianza che ha presto coinvolto tutta la Penisola diventato un sogno italiano.

Intanto sono entrate nel vivo le selezioni per il nuovo locale e si cerca un cuoco che lavori al fianco dei ragazzi di PizzAut. "Non stiamo cercando solo un cuoco ottimo, ma una persona ottima. Una persona che abbia il desiderio di far parte di un progetto innovativo e speciale che abbia voglia di giocare e di mettersi in gioco mentre lavora con i nostri ragazzi autistici. Un professionista capace di gestire la cucina e le relazioni, un professionista capace di essere inclusivo, attento alle regole" spiegano da PizzAut.

Oltre a un ambiente unico e stimolante in cui prestare servizio, si offre una assunzione a tempo pieno e - aggiungono - "la possibilità di costruire un mondo migliore". 

Il nuovo ristorante PizzAut nel Milanese

"Avviare uno spazio di inclusione sociale gestito da ragazzi con autismo", questo, come si legge sul sito di PizzAut, l'obiettivo del progetto, che vuole creare uno spazio di lavoro, integrazione e relazione, ma anche un luogo dove gustare deliziose pizze, preparate con ingredienti biologici e di qualità. "Il ristorante sarà il primo in Italia - e da quello che sappiamo anche in Europa - gestito interamente da ragazzi autistici - aveva spiegato Acampora a MilanoToday -. In una prima fase il progetto coinvolgerà dai 15 ai 20 ragazzi, tra i 17 e i 24 anni. Dieci di loro hanno già ricevuto formazione. Alessandro e Matteo (che ad aprile sono iscritti al Campionato Mondiale della Pizza) saranno i pizzaioli. Gabriele sarà responsabile di sala e formerà gli altri ragazzi. Giada, Lorenzo, Francesco e altri lavoreranno al bar o in sala".

Il ristorante nascerà per sopperire a un bisogno avvertito da molte famiglie, ovvero quello di un locale dove le persone autistiche possano lavorare e al contempo socializzare. "Troppo spesso i ragazzi con autismo sono esclusi dal mondo del lavoro e dalle relazioni sociali, come genitori di bimbi con autismo lo verifichiamo ogni giorno sulla nostra pelle e con i nostri ragazzi", scrivono le famiglie online. "L'idea poi - racconta il padre - è di fare una sorta di franchinsing del sociale, replicando il know how (dall'organizzare dei locali alle tecnologie utilizzate, passando per la formazione). Si creerà un volano che costruisce lavoro. I ragazzi più bravi potrebbero anche andare ad insegnare ad altri".

Come contribuire

Chiunque voglia partecipare alla realizzazione di PizzAut, che si finanzia attraverso il crowd funding, può fare una donazione sul sito del progetto o decidere di destinargli il proprio 5 per mille (codice fiscale 91142230159). Chi contribuirà verrà ricompensato e ringraziato pubblicamente su un 'muro dei mattoni' creato ad hoc. "In fin dei conti - si legge sul sito del progetto - per credere in un luogo lento e gestito da persone autistiche bisogna essere grandi matti e quindi il muro dei 'mattoni' ospiterà i nominativi o le frasi di questi importanti donatori".

I fondi raccolti verranno utilizzati  per l'acquisto di tutti gli arredi, dei macchinari, di speciali forni (che impediscono di dimenticare all'interno la pizza bruciandola) e delle attrezzature necessarie, i percorsi di formazione destinati ai ragazzi per l'acquisizione delle competenze necessarie, l'eventuale affitto della struttura ed il costo del personale almeno nella fase di avvio. Al momento la raccolta di crowd funding punta a raggiungere 100mila euro (67mila quelli già donati). Inoltre sono previste donazioni di aziende ristoranti e privati (si spera di realizzare un totale di 150mila euro). La cifra complessiva da raggiungere è pari a 250mila euro.

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