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Cronaca Villa Reale / Via Carlo Prina

La Chiesa di Monza apre le porte ai profughi: “A casa del sagrestano”

La parrocchia di San Biagio si è resa disponibile ad accogliere un gruppo di immigrati. Le cinque o sei persone che arriveranno saranno ospitate nella casa che fu del sagrestano. Don Marco: "Questa è la scelta giusta"

Papa Francesco chiama. Monza risponde. La parrocchia di San Biagio, dopo l’appello del Pontefice, che aveva chiesto alle chiese di prodigarsi per l’accoglienza dei migranti in arrivo in Italia, ha deciso di aprire le proprie porte ad un gruppo di immigrati. 

Il luogo scelto per l’accoglienza è l’appartamento lasciato vuoto da un ex sagrestano qualche anno fa. Una casa, a due passi dalla chiesa, che può accogliere fino a cinque o sei persone. 

"Papa Francesco ha invitato ogni parrocchia ad accogliere una famiglia di profughi - ha spiegato a Il Giorno il parroco, don Marco Oneta -. Già in precedenza l’appello dell’arcivescovo mi aveva convinto a fissare un Consiglio pastorale straordinario e allargato ai membri della Commissione Carità”.

Dalla riunione, che si è tenuta il 10 settembre, è arrivato il placet per l’accoglienza. Si è così deciso, ha annunciato il don, “di rendere disponibile a un piccolo gruppo di profughi l’appartamento che fino a tre anni fa era destinato al sacgestano. C’è anche l’ipotesi futuribile di metterne a disposizione un altro in via Boito”. 

Tempi e modi dell’accoglienza non sono ancora del tutto chiari, ma don Marco non ha dubbi: “Chi e quando verrà non lo sappiamo, ma sappiamo che questa è la scelta giusta, secondo il Vangelo e secondo l’indicazione dei nostri pastori".

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