"Finale" e sesso in hotel: prostitute nel centro cinese, 'in vendita' anche la figlia della titolare
In manette i due gestori, accusati di sfruttamento della prostituzione. Chiuso il centro
Le prenotazioni al telefono erano abbastanza esplicite, con quel "finale" che lasciava intendere tutto. E i clienti fermati all'uscita, loro malgrado, non hanno potuto far altro che confermare che i sospetti degli agenti erano più che fondati.
Giovedì mattina la polizia ha arrestato un uomo e una donna - cinquantatré anni e thailandese lei, cinquantotto anni e italiano lui - accusati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione per aver fatto prostituire alcune ragazze all'interno di un centro massaggi cinese di via Oslavia a Sesto San Giovanni.
Nel locale, che è stato chiuso, lavoravano "tre giovani donne e due transgender, tutti tahilandesi", scrive in una nota la polizia, che nell'indagine è stata affiancata dalla Locale. I compiti dei due gestori erano ben delineati: l'uomo si occupava di organizzare e finanziare il lavoro, mentre alla donna spettavano le pratiche per la guida "operativa".
"Dalle intercettazioni è emerso che le prenotazioni e richieste di informazioni da parte dei clienti - chiarisce ancora la Questura - prevedevano oltre al massaggio classico una prestazione sessuale a pagamento, indicata spesso con la frase massaggio con finale", come è poi stato confermato da alcuni clienti agli investigatori del commissariato di Sesto, guidati dal dirigente Daniele Barberi.
E al sesso a pagamento non sfuggiva neanche una ragazza di ventotto anni, figlia della titolare del centro, che è stata costretta - secondo quanto accertato dalle indagini - ad avere rapporti sessuali con un uomo in un hotel del centro di Sesto. I guadagni degli appuntamenti, circa 100 euro, venivano dati direttamente alla "boss", che poi li divideva con l'uomo. Adesso per entrambi si sono aperte le porte del carcere.