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Cronaca Via Alessandro Sanquirico

Muore a 22 anni nel carcere di Monza: "Non c'è violenza"

Un giovane è spirato dopo un mese di detenzione nella casa circondariale cittadina. L'autopsia parla di cause naturali: ma la madre chiede verità.

MONZA - Morire in carcere a ventidue anni. Un giovane si è spento tra le mura della casa circondariale monzese: è accaduto nei giorni scorsi tra le mura di via Sanquirico. L'autopsia eseguita sul corpo del ragazzo ha escluso un decesso per cause violente o per intossicazione da farmaci o droghe. Il responso dei medici legali parla di una morte causata "da arresto cardiocircolatorio".

La famiglia di F.S., queste le iniziali del giovane,  però non si rassegna. "Era stato arrestato il primo maggio scorso ed è spirato l'8 giugno - spiega una nota dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere. "Ma la notizia - continuano - ci è arrivata solo oggi grazie alla denuncia della madre del giovane, Giovanna D'Aiello".  

Un tema, quello delle morti in carcere, di stretta attualità dopo il caso di Stefano Cucchi: la sentenza di primo grado pronunciata a giugno dal tribunale di Roma ha assolto le guardie penitenziarie e condannato soltanto i medici per omicidio colposo. Una decisione che ha scatenato polemiche. 

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