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Domenica, 28 Aprile 2024
Vimercate

I fratelli di 15 e 17 anni (aiutati dal padre) che prendono a manganellate un 16enne per una ragazza

Due minorenni sono stati arrestati dai carabinieri. La sera della brutale aggressione c'era anche il genitore di uno dei ragazzi che ha guidato l'auto con cui i due si sarebbero allontanati. La vittima, 16 anni, incosciente, era finita in ospedale

Un ragazzo di 16 anni a terra, privo di sensi, nel parcheggio di una piazza di Vimercate, ridotto così perché preso a manganellate per una spedizione punitiva. E la fuga dei due aggressori, sull'auto guidata dal padre, mentre sul posto, in una serata di giugno, arrivavano i soccorsi. 

Ora due minorenni, due fratelli di 17 e 15 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Vimercate per aver brutalmente aggredito un coetaneo. All'origine della lite ci sarebbe una questione di gelosia con una ragazza contesa e una vendetta. I ragazzini, ora raggiunti da due ordinanze di custodia cautelare, con collocamento in due diverse comunità per minori, sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e rapina.

La spedizione punitiva a manganellate

L'aggressione risale allo scorso giugno quando il 16enne era seduto a un tavolo di una pizzeria in piazza Marconi con alcuni amici. E improvvisamente è stato raggiunto e circondato dai suoi aggressori - due fratelli di Arcore di 15 e 17 anni - che lo hanno condotto nel parcheggio tra le macchine, dove lo hanno colpito con calci, pugni e con un manganello, rubandogli e distruggendogli anche il telefonino. Ad assistere alla scena, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, c'era anche il padre dei due e proprio il 50enne poi li avrebbe aiutati a scappare via, guidando l'auto con cui si sono allontanati mentre la vittima restava a terra, incosciente.

A chiamare i carabinieri sono stati i dipendenti del locale che erano intervenuti in difesa del ragazzo ma erano stati allontanati e minacciati con il manganello. Il 16enne è stato subito soccorso da una ambulanza e trasferito presso l’ospedale San Gerardo di Monza con contusioni multiple e un trauma cranico. Una vera e propria spedizione punitiva per una questione di gelosia per una ragazza che nemmeno era la sua.

La gelosia e la vendetta

Il giovane infatti sarebbe stato punito solo per essere stato testimone di una scena che aveva coinvolto un suo amico, fidanzato della ragazzina che una sera era stata notata in atteggiamenti intimi con il 17enne di Arcore. In quell'occasione il 16enne avrebbe evitato che i due venissero allo scontro, suggerendo all'amico di allontanarsi e di chiamare poi con il suo telefono la fidanzatina per chiarire. Ma a rispondere a quella chiamata era stato il 17enne. I due si erano dati appuntamento per parlare ma la discussione poi era degenerata ed erano passati alle mani con l'amico che aveva colpito con un pugno in faccia il 17enne che poi era fuggito via su un motorino. La scena era stata ripresa dallo smartphone del 16enne che per essere stato testimone della presunta onta subita dal rivale era stato poi "punito". A ricostruire l'antefatto e l'intera vicenda sono state le indagini coordinate dall’autorità giudiziaria per i minorenni di Milano e condotte dai militari della stazione di Vimercate. Per identificare i due fratelli arcoresi i militari hanno ascoltato i testimoni e osservato le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza dell'area. 

I due, spiegano dal comando provinciale dell'Arma di Monza e Brianza, sarebbero stati "verosimilmente 'consigliati' dal padre che non poteva sopportare 'la vergogna' di quei ceffoni ricevuti". Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Milano ha emesso a carico dei due fratelli una ordinanza di misura cautelare e ora i due si trovano in comunità.

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