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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Ricatti a luci rosse in Brianza, filmavano incontri e chiedevano soldi per il silenzio: 9 arresti

L'operazione è stata portata a termine dai carabinieri di Zogno, in Bergamasca. Gli episodi tra Busnago, Lesmo e Villasanta: coinvolti anche due ecclesiastici

Adescavano le vittime su siti di incontri online, proponevano un appuntamento e poi - dopo aver ripreso la scena e in alcuni casi aver fatto credere che fossero coinvolti minorenni - ricattavano le vittime, estorcendo soldi su soldi in cambio del silenzio. Nove persone sono finite in manette su esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Monza al termine dell'indagine condotta dai carabinieri di Zogno in Val Brembana. 

Le vittime della banda - composta da indagati giovanissimi, originari del Lecchese, tra i 20 e i 24 anni - sono soprattutto uomini brianzoli residenti tra Busnago, Vimercate e Lesmo. Gli arresti sono stati eseguiti nella mattinata di venerdì 24 gennaio e ai giovani indiziati sono contestati almeno tre gravi casi di estorsione. Minacce e richieste pressanti, paventando di pubblicare online le immagini degli incontri o di rivelare ai familiari quanto accaduto, che hanno fatto spaventare le vittime che hanno così versato almeno sedicimila euro nelle tasche del sodalizio. 

Le minacce per gli incontri: vittime anche due preti

L'indagine era cominciata tempo fa e a giugno dello scorso anno i militari avevano arrestato cinque persone, alcune coinvolte anche nell'operazione di venerdì. A far scattare gli accertamenti era stata la denuncia di un prete bergamasco, vittima del ricatto a luci rosse. Dopo un incontro a cui hanno fatto credere che avesse preso parte un minorenne, gli aguzzini hanno iniziato a chiedere sempre più soldi fino a che il prelato non ha raccontato tutto ai carabinieri. Nell'inchiesta risulta coinvolto anche un prete brianzolo, di stanza nel Vimercatese che nel frattempo si è trasferito.

L'estorsione a una donna brianzola: 80mila euro per una patente falsa

Tra le vittime della banda è finita anche una facoltosa signora brianzola che, dopo aver conosciuto uno dei membri della banda, è caduta vittima dell'ennesima estorsione. Questa volta le minacce - in alcuni casi anche di morte - e le pressanti richieste di denaro hanno riguardato la promessa di una patente falsa per il figlio della donna da ottenere tramite vie traverse e millantate conoscenze nell'ambito della malavita napoletana da parte di uno dei membri del sodalizio. Spaventata dalle minacce e dalle pressioni del gruppo la donna è arrivata a conosegnare nelle mani del sodalizio criminale addirittura 80mila euro. 

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