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Cronaca Stazione

Trenord, ancora caos a Monza e in Brianza. L'ad Biesuz è ai domiciliari

Il nuovo software Goal System fa autogoal. Record per una pendolare che dovendo tornare da Milano ad Albairate è stata ferma ad aspettare dalle 14.30 alle 21.45: 11 treni cancellati. E intanto l'ad Biesuz è ai domiciliari per bancarotta fraudolenta

MONZA – E il software Goal System si trasformò in un auto goal. «A partire da martedì, il software informatico sarà efficiente e il servizio sarà in funzione al 100 per cento». Parola di Giuseppe Biesuz, amministratore delegato Trenord. Ma erano parole. «Parole, parole, parole, soltanto parole» cantava Mina.

La verità ha un volto ben più amaro. Martedì mattina l'ad di Trenord è finito agli arresti domiciliari per una brutta bancarotta fraudolenta di quattro anni fa. E Trenord è ancora – anzi più che mai – allo sbando. Il calvario per i pendolari prosegue ininterrotto da ormai 96 ore. E – novità ben poco rassicurante – è destinato a durare a lungo.

TRENORD NEL CAOS: SOPPRESSIONI E RITARDI

LE DIMISSIONI DELL'AD GIUSEPPE BIESUZ

Anche stamattina, per il quarto giorno consecutivo, sulla Seregno-Saronno i pendolari hanno vissuto una giornata di passione. Giorni che ormai somigliano a rosari, dove i misteri però sono sempre gli stessi: quelli dolorosi. Ritardi, treni soppressi, viaggiatori appiedati. Travolta dai disservizi anche la Milano-Chiasso, dove stamattina ci sono stati ritardi fino a mezz’ora e un treno su due è stato soppresso. Un disastro che sarà difficile spiegare. Ieri sera l’attesa necessaria per prendere un treno è stata fino a 50 minuti.

Quel che è certo è che il software Goal System, introdotto con l’illusione di governare in modo automatico i movimenti dei locomotori e la gestione del personale ha fatto cilecca. I ritardi e le cancellazioni di treni si sono susseguiti a raffica soprattutto nelle ore di punta.

Solo in Brianza sono stati 200mila i viaggiatori rimasti appiedati. Se si contano anche i pendolari da e per Milano, la cifra di persone che hanno subito disagi sale a due milioni. Una situazione che è addirittura peggiorata rispetto a lunedì, quando i pendolari rimasti a terra erano stati «solo» 750mila. Martedì è stato soppresso il 12 per cento delle corse: 250 convogli su 2300.

In funzione a Madrid e a Rio de Janeiro, il software Goal System in Italia ha fatto flop. Surreali le spiegazioni di Trenord: «Ci dispiace: ora dobbiamo resettare il sistema informatico. Poi i disagi spariranno». In realtà, i manovratori sono costretti a navigare a vista. Con un treno solo che riesce a partire rispetto ai tre in programma. E quel solo che riesce a muoversi, è stipato come un carro bestiame.

Il massimo dei disservizi sulla Saronno-Albairate, dove quasi tutti i treni hanno subito un ritardo. Record per una pendolare che dovendo tornare da Milano ad Albairate è stata ferma ad aspettare dalle 14.30 alle 21.45: 11 treni cancellati. «Un fatto è certo: se le cose continuano così – racconta una viaggiatrice arrabbiata – scoppia la rivoluzione».

 

 

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