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Cronaca Burago di Molgora

Niente consegne per Amazon: scioperano i fattorini del colosso dell'e-commerce

Scioperano anche per i lavoratori dell'hub brianzolo Burago di Molgora

"Meno sfruttamento, più assunzioni". È quanto chiesto dai driver di Amazon, che il 25 febbraio hanno bloccato le consegne in tutta la Lombardia e i magazzini di Buccinasco e Brescia, scioperando contro le condizioni di lavoro imposte dal gigante dell'e-commerce. Un presidio a Milano, inoltre, è stato indetto per le 10 del 26 febbraio sotto alla sede del marchio, in piazza XXV Aprile. Sempre martedì verranno bloccati i magazzini di Origgio Burago di Molgora e di via Toffetti.

Sciopero Amazon: i motivi della mobilitazione

"Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali", scrivono in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Al centro delle proteste la presunta irregolarità delle buste paga, il carico di lavoro, l'installazione di timbratrici, le franchigie per i danni ai mezzi, le condizioni salariali e il lavoro atipico (con contratti Co.co.co e a Partita Iva).

"I driver - continua il comunicato dei sindacati - sono le uniche facce che chi acquista incontra del complesso sistema di distribuzione delle merci del colosso mondiale, diventano in definitiva la faccia con la quale Amazon entra in contatto con i propri clienti, eppure oggi sono quelli sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti, un numero di pacchi consegnati che arriva anche al doppio di quelli che mediamente consegna un driver. Un sovraccarico che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio offerto. Le aziende in appalto per accaparrarsi qualche rotta in più spremono i dipendenti per consegnare tutto ciò che gli è stato assegnato anche quando il furgone è colmo di pacchi. Non si prendono in considerazione le condizioni meteo, la lunghezza dei tragitti, il traffico. L'importante è consegnare tutto e velocemente".

La richiesta di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti è quella di un intervento responsabile di Amazon e di un "piano concreto sul carico di lavoro e sulle assunzioni per redistribuire le consegne, aumentare la qualità e costruire lavoro stabile. Perché se il futuro sarà digitale e smaterializzato le persone continueranno ad essere un valore".

Sciopero Amazon: la posizione dell'azienda

"Per le consegne ai clienti, Amazon Logistics si avvale di piccole e medie imprese specializzate — ha replicato l'azienda con un comunicato —. Attraverso i fornitori di servizi di consegna, gli autisti percepiscono salari competitivi e benefit. Amazon richiede che tutti i fornitori dei servizi di consegna rispettino le leggi vigenti e il Codice di Condotta dei Fornitori di Amazon, che prevede salari equi, orari di lavoro e compensi adeguati: effettuiamo verifiche regolari e conduciamo indagini su qualsiasi segnalazione di non conformità".

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