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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Sorveglianza speciale per l'ex che maltrattava la moglie e la pedinava con il gps

L'uomo aveva annullato la vita sociale della donna

Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di un anno per l’ex marito che maltrattava la ex. Lo ha disposto tribunale di Milano, sezione autonoma misure di prevenzione,  che ha accolto la proposta avanzata a gennaio dal questore Marco Odorisio.

Il collegio giudicante ha ritenuto la pericolosità sociale dell’uomo concreta ed attuale e caratterizzata, in particolare nell’ultimo anno, da condotte indicative di una “spirale ossessivo persecutoria” che ha raggiunto la sua massima intensità con l’approssimarsi del divorzio dalla moglie, 53enne italiana che vive a Monza.  L’uomo – un 54enne italiano – ha continuato a perseguitare la ex con insulti, intimidazioni e pedinamenti. Al punto che la donna ha cambiato casa, rifugiandosi da un’amica, annullando la sua vita sociale.

Tra i tanti episodi persecutori e vessatori evidenziati durante la denuncia, la donna ha raccontato che, come appreso dai figli, l’ex marito aveva acquisito un gps che avrebbe messo sulla sua vettura, tanto che era riuscito a rintracciarla in un locale dove era andata a ballare in compagnia di amiche. Giunto sul posto l’avrebbe afferrata violentemente per un braccio ed interrotto la lezione. Un’altra volta i figli erano riusciti ad avvertire la donna, che era uscita con le amiche, di non far rientro a casa perché avevano visto il padre attenderla nell’atrio con un bastone.

Le conseguenti indagini della Squadra Mobile della questura di Monza - con le testimonianze raccolte dai figli della coppia e dalle amiche, che hanno confermato le pregresse condotte maltrattanti e, soprattutto, i crescenti tentativi dell’uomo di isolare la moglie, impedendole di avere amici e frequentare altre persone - hanno portato ad ottobre 2022  il gip del tribunale di Monza, su richiesta della locale procura della Repubblica, a disporre la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di dimora in Monza e monitoraggio tramite braccialetto elettronico. Dopo pochi giorni, però, le volanti della questura sono state costrette ad intervenire in almeno due diverse occasioni in cui il sistema di monitoraggio dell’uomo l’ha segnalato nei pressi dell’abitazione dell’ex moglie, con conseguente aggravamento della misura cautelare da parte del gip di Monza che ne ha disposto l’associazione in carcere, poi nuovamente attenuata in divieto di avvicinamento alla persona offesa. 

Il recente epilogo è quindi quello con cui i giudici della prevenzione del tribunale di Milano, a seguito dell’attività istruttoria proposta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Monza, hanno ritenuto tuttora sussistente un elevato pericolo che l’uomo commetta ulteriori atti minatori o persecutori nei confronti della ex moglie e, al fine di assicurare un costante controllo del soggetto e garantire, attraverso idonee prescrizioni, l’incolumità fisica e psichica della persona offesa, di altri familiari e di terzi eventualmente coinvolti nelle sue dinamiche personali e relazionali, hanno disposto che resti in casa dalle 22 alle 7 e non si avvicini ad una distanza di almeno 200 metri dalla ex moglie, inibendogli altresì di frequentare i luoghi normalmente frequentati dalla stessa.

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