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Cronaca Besana in Brianza

"Besanino", pendolari sul piede di guerra contro i tagli

La linea avrebbe dovuto essere riammodernata in occasione di Expo 2015, diventando una moderna metropolitana leggera. Invece con la spending review si inverte la rotta. Duecento fime in poche ore

BESANA BRIANZA – Cari viaggiatori, non vi resta che pedalare. E’ un po’ questo il grido di dolore lanciato Comitato dei Pendolari del «Besanino»: un treno storico che da Monza arriva fino a Lecco: nel cuore della Brianza. Per le Trenord uno dei classici «rami secchi». Per 13.000 pendolari, l’unica possibilità per andare al lavoro.

LA STORIA - Da sempre dimenticata, la linea avrebbe dovuto risorgere con i fasti di Expo 2015, diventando una moderna metropolitana leggera: un treno ogni ora, una fermata ogni 30 minuti nelle ore di punta. E invece, niente. Ora con la spending review si parla di tagli. E pure drastici. Meno treni alla domenica, ma anche nei giorni feriali. Un incubo.

LE FIRME  - I pendolari si sono già attivati, dando vita a una protesta. E i risultati non hanno tardato ad arrivare: 200 firme raccolte in poche ore, che permetteranno ai viaggiatori di partecipare al tavolo in Regione in cui si decideranno le sorti della linea. «Molti servizi vitali sono a rischio – ha spiegato il coordinatore Alberto Viganò - Rischiano di saltare anche tutti i progetti di innovazione e di ammodernamento».
I tagli del Governo ai trasporti lombardi del resto sono duri: meno 110 milioni di euro. In bilico ci sono anche servizi essenziali come il trasporto scolastico.
 

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