“Mi suicidio, voglio i giornalisti”: ma sono tutti al Tribunale
Alla fine l'uomo è stato convinto a scendere dal tetto del palazzo sul quale si era rifugiato. La storia
Avrebbe voluto raccontare a un giornalista del “sequestro ingiusto” del suo ristorante. Avrebbe voluto che gli altri sapessero della sua storia e di quello che, secondo lui, era un torto subito. Ma nessuno dei giornalisti ha potuto rispondere alle sue richieste.
Giovedì mattina, un ristoratore di Rho è salito sul tetto di un palazzo in via Gallarate, si è cosparso di benzina e ha minacciato di darsi fuoco. Soltanto una la sua richiesta: parlare con un giornalista.
Purtroppo per lui, però, in quelle stesse ore Claudio Giardiello stava seminando il panico in tribunale, dove poco dopo le undici ha ucciso tre persone e ne ha ferite gravemente due, tenendo impegnati praticamente tutti i giornalisti dei quotidiani di zona. La follia del killer del palazzo di Giustizia è finita solo verso le 13, quando i carabinieri lo hanno arrestato a Vimercate.
A quell’ora il ristoratore di Rho era già stato convinto a scendere dal tetto del palazzo, senza compiere gesti estremi. Alla polizia, che lo ha ascoltato a lungo, ha alla fine raccontato del sequestro “ingiusto” del suo ristorante e dei suoi problemi. Proprio quello che avrebbe voluto dire a un giornalista.