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Cronaca

Terrorista arrestato nel Milanese: arrivò a febbraio con un barcone

Il ventiduenne marocchino arrestato perché coinvolto nell'attentato al museo del Bardo di Tunisi era arrivato a Porto Empedocle nel febbraio del 2012. La madre e due fratelli vivono, regolarmente, nel Milanese

Era arrivato in Italia, una prima volta, tre mesi fa. Era sbarcato a Porto Empedocle, da un barcone carico di migranti irregolari. Stava cercando, con ogni probabilità, di raggiungere sua madre e i suoi due fratelli che da tempo vivono - regolarmente - in via Pitagora 14 a Gaggiano, in provincia di Milano. 

Touil Abdelmajid, il ventiduenne marocchino arrestato martedì sera a Gaggiano perché ritenuto coinvolto nell’attentato al museo del Bardo di Tunisi, era arrivato in Italia da clandestino nel febbraio del 2015. 

Per lui, il questore del paese siciliano aveva immediatamente firmato un provvedimento di espulsione. Si suppone, come spiega la polizia milanese, che il ventiduenne sia quindi andato nuovamente a Tunisi, dove avrebbe poi preso parte attivamente alla strage nel museo, che era costata la vita a ventiquattro persone, tra cui la 72enne brianzola Giuseppina Biella

Abdelmajid era stato identificato al momento dello sbarco a Porto Empedocle. Poi, su di lui il nulla. Né una segnalazione, né frequentazioni con ambienti radicali: assolutamente nulla, sottolineano dalla questura di Milano. 

Per gli inquirenti tunisini, però, il ventiduenne avrebbe pianificato e partecipato attivamente all’attentato al museo del 18 marzo scorso. Per questo, le accuse ipotizzate dalla polizia di Tunisi nei suoi confronti sono di omicidio volontario, cospirazione, incendio e distruzione e partecipazione a sequestro di persone. 

Gli agenti italiani, su richiesta della procura di Roma che indaga, lo hanno fermato martedì sera mentre passeggiava su una strada provinciale di Gaggiano. Non ha detto nulla, né ha cercato di fuggire. 

La famiglia, secondo quanto sottolinea la polizia, sarebbe assolutamente estranea al tutto. Era stata proprio la madre del ventiduenne, una badante residente nel paese del Milanese, ad aprile scorso - dopo l’attentato - a denunciare la scomparsa del passaporto del figlio ai carabinieri di Trezzano. 

Gli agenti che lo hanno arrestato hanno sequestrato diverso materiale appartenente al ventiduenne. Su quegli stessi materiali - la cui natura non è stata resa nota - sono in corso approfondimenti. 

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