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Cronaca

Tre alberi per tre monzesi (di cui due ragazzini) uccisi sulla strada

A Monza la giornata dell'Albero è stata celebrata anche con una iniziativa del comitato della consulta San Donato per puntare l'attenzione sulla sicurezza e chiedere interventi in un tratto stradale che ha visto già troppe vittime tra cui Andrea Chen, ucciso in bici davanti a casa a 11 anni

Tre nuovi alberi. Uno per ognuno di giovani uccisi in strada. Tre monzesi vittime di incidenti stradali che hanno spezzato troppo presto tre vite. Un albero per Matteo Barattieri, il paladino e l'anima verde del Parco di Monza, scomparso il 26 agosto 2022, negli Stati Uniti dove si trovava per assistere a un concerto, falciato da un'auto. Uno per Matteo Trenti, 16 anni, anche lui ucciso in via Azzone Visconti da un'auto mentre era in sella alla sua bicicletta il 31 marzo del 2015 e uno per Andrea Chen, il bambino di 11 anni falciato da un'auto in via Buonarroti mentre era anche lui in bicicletta, a pochi passi da casa sua. 

E' così che in occasione della festa dell'albero a Monza la consulta San Donato Regina Pacis ha puntato l'attenzione sul tema della sicurezza stradale. "Ce l'abbiamo fatta. Anche qui a Monza abbiamo celebrato degnamente la festa dell'albero" ha spiegato Elisabetta Bardone, coordinatore di consulta.

"Abbiamo piantato tre alberi: uno in onore di Matteo Barattieri, uno in ricordo di Matteo Trenti (16 anni) e di Andrea Chen (11anni) in via Buonarroti 189, tutte vittime della macchina. Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti, che ci hanno supportato a distanza e ringraziamo in anticipo tutti coloro che condivideranno questi post e queste notizie per ricordarci sempre di quanto sono importanti gli alberi la natura e gli animali perché senza di essi noi non potremmo vivere. Grazie a Roberto dell'associazione 299 abbiamo anche parlato di sicurezza stradale e di tutti gli interventi che devono essere fatti dal comune di Monza sulla via Buonarroti perché è urgente interrompere la scia di sangue, come si dice in modo un po' banale ma purtroppo in questo caso tragicamente vero".

"Non ci arrendiamo; il gruppo di lavoro mobilità della consulta San Donato Regina Pacis non si arrende, e noi come cittadini attivi continueremo a lavorare sul territorio per convincere l'amministrazione dell'urgenza di queste sistemazioni. Servono soprattutto infrastrutture stradali per rallentare la velocità delle auto. Questa è la prima causa di morte per gli utenti deboli della strada come pedoni e ciclisti. Con proprietà si parla ormai di omicidio automobilistico" ha concluso.

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