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Cronaca

Treno cancellato: al posto del bus sostitutivo arriva un furgoncino, pendolari restano a piedi

La denuncia del consigliere Pd, Piloni. La regione vuole prorogare il contratto con Trenord

Il treno che si rompe. Il bus, che in teoria dovrebbe sostituire proprio il convoglio rotto, che fa la stessa fine. E i passeggeri - alcuni, non tutti - che devono arrangiarsi. 

Ennesima mattinata complicata, tremendamente complicata, per i pendolari lombardi, che ancora una volta hanno dovuto fare i conti con disagi e disservizi.

L'ultimo episodio martedì, quando il treno delle 8.21 in servizio sulla linea Milano-Cremona è stato soppresso per un guasto. A quel punto, come sempre, Trenord ha richiesto l'invio di un bus sostitutivo per permettere ai viaggiatori di coprire la tratta, la Cremona-Mantova-Codogno. 

Dopo qualche minuto di attesa, però, ecco l'amara sorpresa. "I pendolari - racconta il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni - si sono trovati a contendersi non un bus, ma un piccolo furgoncino, di quelli che trasportano una decina di persone". Alla fine sul mezzo sono saliti in tredici, ma per tre non c'è stato nulla da fare: sono rimasti a piedi fuori dalla stazione. 

Stando a quanto ricostruito, sembra che l'azienda incaricata da Trenord per il servizio di bus sostitutivi abbia avuto un problema a un mezzo e che quindi sia stata costretta a "virare" sul furgoncino. 

La protesta fuori dal Pirellone

Proprio negli stessi minuti in cui i viaggiatori si trovavano a vivere l'ennesima Odissea mattutina, fuori dal Pirellone si erano radunati sindaci, rappresentati del Pd regionale e pendolari per protestare - al grido di "Non un treno di meno" - contro l'idea di Trenord di sostituire alcuni treni con gli autobus sulle linee meno affollate.

Poco dopo, si è svolta la seduta - tanto attesa - dedicata all’emergenza trasporti. “Abbiamo finalmente ascoltato il presidente Fontana che, anche lui come noi, si è accorto che la situazione è grave. Peccato che le misure messe in campo non sono all’altezza della situazione – ha dichiarato Piloni -. Verrebbe da dire che la situazione è grave, ma a quanto pare non è seria, se si pensa di risolverla prorogando il contratto con Trenord fino al 2026”.

La regione vuole prorogare con Trenord

Al termine della seduta, infatti, il consiglio ha votato una risoluzione - 46 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astenuti- "con cui, tra l'altro, propone la proroga del contratto di servizio con Trenord dal 2020 al 2026", ha spiegato Fabio Pizzul, capogruppo Pd in regione. 

“Stando alle delibere della Regione – ha specificato invece Piloni – i primi 18 treni arriveranno nel 2022, perché le risorse sono state spalmate tra il 2022 e il 2032 e quelle delibere non sono state modificate. Noi continuiamo a pensare che l’emergenza si debba affrontare con risorse e interventi immediati. E allo stesso tempo bisogna guardare alla prospettiva, mettendo a gara il servizio e non prolungando gli attuali contratti di servizio con Trenord".

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