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Domenica, 28 Aprile 2024
Il mercato

Cosa devono fare gli imprenditori brianzoli per conquistare il Paese alla ricerca della felicità

Il futuro del mercato sono gli Emirati Arabi Uniti. Ecco i consigli dell'avvocato Simone Facchinetti, rappresentante della Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi

Il nuovo mercato per gli imprenditori monzesi sono gli Emirati Arabi Uniti. È quella la nuova “America”: sono gli sceicchi i nuovi committenti, i compratori che amano il made in Brianza. Non solo legno e design, gioielleria, ma anche tecnologia e intelligenza artificiale. Un Paese che guarda al futuro e dove, tra l’altro, è stato istituito il Ministero della Felicità, con l’obiettivo di promuovere la felicità tra i residenti di Dubai e degli altri 6 Emirati. Ma prima di partire alla conquista del mercato degli Emirati è necessario avere un preciso piano di investimento e soprattutto capire quali prodotti interessano e chi potrebbero essere gli acquirenti. Un vero e proprio vademecum quello che ha presentato Simone Facchinetti, avvocato d’affari internazionali e rappresentante della Camera di commercio italiana negli Emirati Arabi. Un vademecum presentato martedì 23 gennaio durante l’evento Monza, Why Not, il grande evento organizzato da Ente Fiera di Monza e Brianza presso la sede della Provincia. 

La geopolitica pop 

“Bisogna partire dal presupposto che oggi la geopolitica è fondamentale - ha spiegato il relatore -. Il rischio non riguarda solo la presenza di guerre. Oggi ad avere influenza sui mercati è anche la cosiddetta geopolitica pop fatta di elementi, come per esempio i film, che influiscono nella vita e nei valori di quella popolazione”. Serve preparazione accurata prima di prenotare l’aereo. Creare un piano ma soprattutto capire se l’azienda è pronta per quel determinato Paese. “Bisogna capire se nell’azienda c’è la mentalità per andare all’estero - ha precisato -. Non è una questione di conoscenza della lingua, che si può sempre imparare. Ma è un fattore mentale, di curiosità e di apertura a nuovi mondi”.

La vetrina è il web

Poi bisogna organizzarsi, ma non più come un tempo quando si partiva con il trolley pieno di cataloghi. “Oggi non serve - prosegue l’avvocato Facchinetti -. Basta individuare pochi prodotti, che possono essere anche prodotti standard o di passate collezioni. Prima di partire poi bisogna anche capire come l’azienda viene percepita all’estero”. Oggi la vetrina virtuale della rete è fondamentale. Avere un buon sito, essere ben collocati suoi motori di ricerca, e altrettanto presenti sui social è elemento indispensabile per chi tenta la conquista del mercato internazionale. Perché, ancora prima di conoscere di persona il cliente, è lo stesso cliente che conosce l’impresa attraverso il web. “All’appuntamento ci si presenta con la chiavetta Usb, o ancor meglio con un link. Con un video aziendale ben fatto, dove è lo stesso imprenditore a raccontare quello che fa. Naturalmente quando si arriva all’incontro bisogna già essere pronti a prevedere anche logistica e trasporti”. Ma soprattutto bisogna far “circolare” il prodotto ancora prima dell’incontro.

Alla ricerca di influencer locali 

“Meglio affidarsi a influencer locali che iniziano a promuovere il prodotto, a farlo conoscere”. Anche se sembra un’impresa difficile, il mercato estero è oggi uno sbocco indispensabile per piccoli e grandi imprenditori. “La sfida verso l’estero è fondamentale, altrimenti si è destinati a morire – ha concluso -. Il problema degli imprenditori italiani è quello che non fanno rete, e ciascuno all’interno della medesima filiera si sente depositario di ‘segreti’. I colleghi stranieri invece non sono così: non appena capiscono che c’è la possibilità di un business mettono le loro competenze sul tavolo, in modo sincero, sapendo che se l’affare andrà in porto gli utili ci saranno per tutti”.

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