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Licenziamenti / Agrate Brianza

Poche speranze per i 39 lavoratori brianzoli: l'azienda ha confermato il licenziamento

Pochi giorni fa l'incontro dei sindacati con i rappresentanti dell'azienda che hanno confermato la chiusura e il licenziamento dei 39 dipendenti dello stabilimento brianzolo

Le speranze di una ritrattazione dell’azienda ormai sono quasi nulle. Dopo l’incontro dei sindacati con l’azienda è chiaro che per i 39 lavoratori della Sk Hynix Italia (il secondo colosso mondiale dei semiconduttori) si aprono le porte del licenziamento. La società coreana con sede ad Agrate Brianza, malgrado gli ottimi risultati di fatturato raggiunti nel 2022 (34 miliardi di dollari e un utile netto di 1,7 miliardi di dollari), ha deciso di chiudere il centro di ricerca e sviluppo italiano ed europeo e di lasciare a casa i 39 dipendenti. Ad oggi senza spiegazione neanche ai rappresentanti dei lavoratori.

"Non sappiamo perché l'azienda chiude"

Mercoledì 26 aprile si è svolto il secondo incontro di esame congiunto nell’ambito della procedura sindacale di licenziamento collettivo ex lege n. 223 /1991 avviata da SK Hynix Italia, ma anche questa volta – secondo quanto riferiscono la Rsa di Sk Hynix e Filcams Cgil – l’azienda non ha spiegato le motivazioni che l’hanno portata a questa decisione e all’avvio della procedura dei licenziamenti. Ad oggi l’unica certezza è quella che i lavoratori speravano di evitare: la sede brianzola chiuderà i battenti e loro si ritroveranno dall’oggi al domani senza un lavoro. “Non ci pare rispettosa nei confronti dei lavoratori la comunicazione dell’azienda che dichiara di essere in attesa di notizie dalla casa madre coreana rispetto alle nostre richieste legittime di far chiarezza sul presunto divario tecnologico – si legge nella nota ufficiale dei sindacati - sull’impossibilità di effettuare gli investimenti e sugli impedimenti della normativa coreana nel trasferire nuovi prodotti in Italia. I lavoratori hanno diritto di sapere chi è responsabile di questa grave decisione di chiudere e licenziare e perché si è fatta questa scelta e vorremmo anche capire dove sta la coerenza delle azioni intraprese da Sk Hynix con l’acquisizione nel 2025 del centro di ricerca e sviluppo di Roma sulla stessa tecnologia delle memorie NAND”.

L'azienda disponibile all'ascolto

“Relativamente all’attivazione dei percorsi di coinvolgimento istituzionale - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - i rappresentanti dell’azienda hanno dichiarato la disponibilità alla partecipazione e all’ascolto delle proposte comunicando anche l’importanza di svolgere in tempi celeri i confronti per poter eventualmente predisporre le comunicazioni opportune presso la casa madre relativamente a richiesta di mandati ulteriori alla procedura di liquidazione e licenziamento”. Intanto l’azienda ha confermato l’unica volontà della sottoscrizione di un accordo che preveda il licenziamento di tutti i lavoratori. “L’azienda ha comunicato di mettere a disposizione il risparmio aziendale sul ticket di licenziamento (ticket di licenziamento che è inferiore in caso di accordo sindacale collettivo) oltre ad un percorso di outplacement non monetizzabile”, aggiungono i sindacati.

"Vogliamo un lavoro"

Ma i lavoratori non ci stanno e anche nell’incontro di pochi giorni fa hanno ribadito la richiesta di ricollocare i 39 dipendenti. “Abbiamo affermato che la sottoscrizione dell’eventuale accordo sindacale potrà avvenire solo ed esclusivamente secondo il criterio della non opposizione e solo dopo aver ricercato e percorso ogni possibilità funzionale a garantire il pieno reimpiego delle persone coinvolte. In queste ore solleciteremo l’urgenza dell’attivazione dei dai tavoli istituzionali per raggiungere l’obiettivo della ricollocazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori attraverso il coinvolgimento delle aziende strategiche del territorio del settore della microelettronica. Auspichiamo che SK HYNIX si presenti a questi tavoli assumendosi la responsabilità sociale delle proprie scelte e che si impegni condividendo l’obiettivo della tutela occupazionale nell’attivazione di ogni misura necessaria”.

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