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Economia Ceriano Laghetto

Gianetti Ruote: sono partite le prime lettere di licenziamento

Lo conferma la Fiom Cgil che però non si arrende e attende la prossima udienza in Tribunale il 5 ottobre

Le prime lettere di licenziamento sono partite ieri sera, giovedì 23 settembre. Per i lavoratori della Gianetti Ruote le speranze sono ormai attaccate a un flebile lumicino. Ma la Fiom Cgil non si arrende e intanto prosegue il presidio fuori dallo stabilimento di Ceriano Laghetto.

“Purtroppo da ieri sere l’azienda sta inviando le lettere di licenziamento - conferma Pietro Occhiuto segretario generale Fiomn Cgil Brianza -. Per noi la partita non è chiusa. Il 5 ottobre ci sarà la terza udienza al Tribunale di Monza per inficiare la procedura di licenziamento collettivo”.

Quelli dell’estate appena conclusa sono stati mesi di lotta e di mobilitazione per i 152 dipendenti dell’azienda brianzola che all’inizio di luglio, tramite un’email, si sono visti annunciare il licenziamento. Immediata la risposta dei sindacati e dei lavoratori che dal primo giorno hanno organizzato il presidio davanti ai cancelli della fabbrica. Al fianco delle 152 famiglie, per le quali si prospetta un autunno molto difficile, si sono schierati i politici (di tutti i partiti), i Comuni, la Provincia di Monza e Brianza, la Regione Lombardia e anche il Governo. Nelle ultime settimane mobilitazioni anche davanti alla Prefettura di Monza e sotto il Palazzo della Regione. 

Ma nulla di fatto. Giovedì 23 settembre l'azienda ha inviato le prime lettere di licenziamento. La Gianetti Ruote, anche durante i recenti incontri con i rappresentanti dei lavoratori, aveva ribadito la linea della chiusura dello stabilimento di Ceriano Laghetto. Rigettate le proposte dei sindacati di adottare quegli ammortizzatori sociali che permettevano la reindustrializzazione del sito, scongiurando così il licenziamento dei lavoratori brianzoli.

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