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Economia

A dicembre licenziati 236 operai in provincia, quasi mille in Lombardia

I dati sono della Fiom. L'anno si chiude malissimo per le tute blu, in particolare per chi lavora in aziende al di sotto dei 15 dipendenti

MONZA - Sotto l'albero di Natale, non un regalo: il licenziamento.  Un presente inaspettato quanto poco gradito. Il 2012 non è stato certo un anno positivo per la grande industria; la chiusura è stata all'altezza, con 895 posti di lavoro persi in Lombardia. I dati sono della FIOM.  Il 20% del totale dei licenziamenti è avvenuto a Milano e provincia (236 persone), seguono Brescia (160), Monza e Brianza (110), Como (105), Bergamo (101).

"Ci troviamo in presenza di numeri che devono far riflettere e riconfermano la gravità della situazione del 2012" - commenta Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia in una dichiarazione al sito Rassegna.it - Siamo preoccupati anche perché in questi giorni entrano in vigore le nuove norme per la pensione. Per i lavoratori licenziati sarà quindi più difficile arrivare al prepensionamento e, a a causa della crisi, molto difficile trovare un nuovo lavoro".

Particolarmente grave la situazione delle persone licenziate tramite la legge 236, prevista per le aziende con meno di 15 dipendenti: non hanno diritto ad alcun tipo di ammortizzatori sociali.  Per cercare di arrivare alla fine del tunnel, la proposta di Rota è riassumibile in due punti: "Rafforzare le politiche attive e potenziare gli ammortizzatori sociali, a partire dal contratto di solidarietà che permette di diminuire l'orario mantenendo posti di lavoro".

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