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PANEM, rischio stop forniture: mercoledì sciopero di 8 ore

L'azienda è in crisi, e i distributori hanno minacciato di non consegnare il pane. Non solo: allo stabilimento potrebbe non arrivare più neanche la farina. Il sindacalista Paolo Castiglioni: "Dobbiamo prendere atto che le speranze nel gruppo Novelli erano malriposte". Il 19 incontro coi vertici, il 23 presidio davanti al Tribunale

MUGGIO’ – Da più di 40 anni era un punto di riferimento. Non solo per il lavoro. Era il 1969 quando l’ex panificio Buralli diventò la Panem. Eppure, ora perfino un’azienda che appariva solida, solidissima, è in agonia. E 122 lavoratori rischiano di perdere il posto. L’ennesimo colpo al cuore per l’economia locale.

SCIOPERO - I lavoratori sono in ansia. Per questo domani, per tutte le otto ore di lavoro, incroceranno le braccia. Lo faranno insieme agli altri dipendenti del Gruppo Novelli: l’impresa che ha rilevato il 98 per cento del sito produttivo brianzolo. Gli operai non si fanno illusioni: questo è il terzo sciopero in poco tempo, e i primi due sono stati ignorati. La speranza è almeno di attirare l’attenzione delle istituzioni su un problema quanto mai aperto.

«Dobbiamo prendere atto - ha commentato con amarezza Paolo Castiglioni della Uil – che le speranze riposte nell’avvento del Gruppo Novelli si sono rivelate malriposte. I problemi non solo non si sono attenuati, ma si sono aggravati. Siamo colpiti dal fatto che nessuno si impegni per difendere la presenza di un sito produttivo storico e di alto impatto occupazionale come Muggiò». Il mercato del pane da molti anni è in caduta libera. In particolare la Panem ha perso importanti quote di mercato in Friuli Venezia Giulia, Liguria e Veneto.

STOP ALLE FORNITURE - I segni della crisi – perfino nella ricca Brianza - sono sempre più preoccupanti: senza stipendio, i distributori – come già avevano fatto l’estate scorsa - hanno minacciato di non consegnare il pane. Non solo: hanno minacciato di non rifornire neppure la farina: la materia prima essenziale per un panificio. Solo dopo un faticoso braccio di ferro hanno accettato di far entrare una parte del materiale, assicurando almeno una produzione a ritmo ridotto.

Il muro contro muro dei lavoratori della Panem è duro. Dopo l’agitazione di domani, il focus si sposterà su un incontro con i vertici dell’azienda in programma per il 19 ottobre. E il 23 ottobre alle 15 ci sarà un presidio davanti al Tribunale di Monza, dove i giudici hanno convocato i vertici del Gruppo Novelli per avere risposte chiare sul futuro dell’attività.

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