STMicroelectronics, vendita delle quote di partecipazione statale
I lavoratori in allarme: può capitare ancora quello che ha fatto Micron
“La necessità di fare cassa va a discapito delle politiche di sviluppo industriale in un settore fondamentale”.
E' questo il commento di Gigi Redaelli, segretario della Fim Cisl Brianza, rilasciato a “Il Giorno Mb” in merito alla complessa questione della vendita delle quote di partecipazione statali della STMicroelectronics di Agrate.
In un momento economico tanto delicato i lavoratori del sito brianzolo sono preoccupati perchè la privatizzazione di parte dell'azienda non può fornire garanzie sul futuro dello stabilimento.
Un precedente pericoloso è costituito da quanto ha potuto fare la multinazionale americana Micron, che qualche anno fa ha acquisito parte dell'azienda e che oggi, senza ripensamenti, sta prendendo il volo dall'Italia lasciando a terra centinaia di lavoratori.
La decisione di cedere parte delle quote statali è stata resa nota da Saccomanni una settimana fa, durante un'audizione al Senato: il piano delle privatizzazioni che include anche la vendita di parte di Poste ed Eni, porterebbe allo Stato circa 8 miliardi di euro ma non si può fare un pronostico sul rischio in cui potrebbero incorrere i lavoratori.
Una volte vendute queste quote saranno disponibili per gli investitori italiani e di paesi esteri nel Fondo Strategico Italiano.