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6 giugno 2012: la piccola Venere offusca il gigante

Il pianeta Venere passerà davanti al disco solare all'alba di mercoledì 6 giugno. La prossima occasione soltanto nel 2117. Oggi si tratta più che altro di un fenomeno osservativo, ma non è sempre stato così

L’ultima volta si è verificato nel 2004, e dovremo attendere fino al 2117 per un replay: si tratta del transito di Venere davanti al Sole, causa di una piccola eclissi solare che si verificherà nella notte tra il 5 e il 6 giugno, per l’Italia in prossimità dell’alba, il che consentirà di osservare solo la parte conclusiva del fenomeno. L'evento sarà infatti visibile per noi soltanto dal sorgere del Sole, poco prima delle ore 6, fino alle 06.55, orario in cui tutto avrà fine.

PARTICOLARI CICLI CON DUE EVENTI RAVVICINATI - Questo particolare passaggio del pianeta, che noi  siamo abituati a vedere come una "stella" brillantissima collocata ad ovest, segue un ritorno ciclico che si ripresenta per due volte ravvicinate (ad un intervallo di soli otto anni) per poi offrirsi nuovamente al pubblico dopo più di un secolo. Si tratta di un gioco di orbite e di inclinazioni: nel momento in cui Venere passa davanti al Sole lo fa, secondo la nostra visuale, transitando sopra o sotto di esso, ma  nel momento in cui i piani orbitali di Terra, Sole e Venere si intersecano, è visibile il passaggio del pianeta sul disco solare.

IL PRIMO TRANSITO PREVISTO FU NEL 1631 - Oggi si tratta più che altro di un fenomeno osservativo, ma non è sempre stato così, perché un tempo i transiti di Venere erano fondamentali per determinare con precisione la dimensione del Sistema Solare, la distanza tra Terra, Sole e Venere e per calcolare la grandezza del diametro del pianeta in base al tempo impiegato per percorrere il disco solare. Il primo transito previsto fu quello del 1631 ma non fu osservato da nessuno: i dati di Keplero, infatti, non erano accurati al punto da prevedere anche che il fenomeno non sarebbe stato visibile dall'Europa. La prima osservazione fu così rimandata a otto anni dopo.

EFFETTO DEL BACK DROP - Fu  proprio grazie ai transiti che si riuscì a capire come Venere sia dotata di una propria atmosfera: i raggi solari infatti vengono rifratti ancora prima dell'entrata del disco di Venere in quello solare, ad opera dell'involucro gassoso che circonda il pianeta. Una caratteristica del passaggio di Venere sul disco solare è poi l’effetto chiamato back drop, che rende impossibile stabilire con precisione assoluta il momento in cui inizia e termina il transito, a causa di un effetto ottico conseguente alla turbolenza atmosferica terrestre nonché ai mezzi ottici utilizzati. L'effetto consiste, in pratica, in una spalmatura del dischetto del pianeta nel momento in cui si trova nei pressi del bordo solare (come si nota anche nella foto).

POCO VISIBILE IN ITALIA - Per l'Italia il transito di Venere non rappreenterà un evento facilmente osservabile, dal momento che avrà inizio prima dell'alba  e diventerà visibile con il sole ancora bassissimo all'orizzonte, poco prima della definitiva uscita di Venere dal disco solare.
Il migliore posto di osservazione è in realtà situato in Polinesia: a Tahiti, per il 5 giugno, è addirittura previsto un ricchissimo programma di eventi proprio a Point Venus, località dal nome decisamente a tema! Comunque, a Piacenza o a Tahiti, sarà un appuntamento da non perdere, l'ultimo del genere nella nostra vita, dal momento che il prossimo transito di Venere sul disco solare si verificherà il giorno 11 dicembre 2117.

 

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