Giornata della memoria, l'Anpi di Brugherio organizza un concerto
L’Anpi di Brugherio quest’anno vuole ricordare Il Giorno della Memoria affidandosi al lavoro scrupoloso di ricerca e raccolta di due artisti, marito e moglie, Natalya Chesnova e Nicola Portonato. Lei fisarmonicista e lui chitarrista, lei bielorussa e lui italiano, entrambi conoscono profondamente la cultura e il folklore dell'Europa dell'est. E in particolare conoscono le musiche dei popoli che le abitano.
E’ così che sabato 26 gennaio, alle 21, ospiti nella Sala conferenze di Palazzo Ghirlanda-Silva (Biblioteca civica, via Italia 27), intratterranno il pubblico con un concerto fatto di quelle sonorità e con una mostra in tema dal titolo "Arte e satira tra resistenza e cronaca di guerra".
Un progetto collaudato - quello dei coniugi Portonato - frutto dunque di un’accurata ricerca storico-musicale. I brani della parte musicale – divisa in due sezioni legate da una sorta di filo rosso che accompagna gli ascoltatori nella vita, nella cultura e nella sensibilità delle popolazioni perseguitate negli anni della Shoah - attingono ad un repertorio strumentale di canzoni klezmer in yiddish e russo, toccando gli stili più in voga all’epoca: dallo swing al musical, dalla romanza al canto più prettamente popolare.
Nella prima sezione si trasmette il clima di perfetta integrazione delle comunità ebraiche e Rom dell’est Europa nel tessuto sociale, economico e culturale con canzoni e musiche che raccontano la loro vita quotidiana con un tono decisamente leggero, spensierato. In un succedersi di brani vari nei temi e nelle timbriche, Chesnova e Portonato presentano così canzoni del cabaret ebraico di Odessa, romanze che traggono ispirazione dalle Sacre Scritture, musiche e canzoni del Teatro Romèn di Mosca, il teatro stabile dedicato alla cultura Rom nel cuore dell'Unione Sovietica.
Nella seconda sezione del concerto si entra decisamente nell’assurdità della tragedia che con l’arrivo delle persecuzioni naziste travolse senza motivo né preavviso queste comunità trovando proprio nella loro integrazione l’amplificazione della sciagura che si abbatté su di esse.
La musica ripercorre allora le angherie della Shoah, penetrando sin dentro i lager con le canzoni che gli internati componevano o adattavano alla loro situazione di condannati e poi trasmesse da chi è sopravvissuto, da chi pur non tornando a casa riuscì a fare arrivare il suo ultimo messaggio o da chi vide deportare i propri cari.
Il concerto ha come suo naturale completamento la parte espositiva costituita da una quarantina di tavole in formato A3 che Chesnova ha scovato presso il Museo della Seconda Guerra Mondiale e la Nuova Biblioteca Nazionale di Minsk (Bielorussia). Sono illustrazioni satiriche di un trio di giornalisti bielorussi dell'epoca noti con l'acronimo di "Kukryniksy" (M.V.KUpriyanov, P.N.KRYlov, NIKolay Sokolov) che documentano la realtà delle persecuzioni e delle deportazioni in una città di frontiera che accusò ancor più duramente il colpo inferto dalle armate naziste.
"Queste vignette avevano raggiunto una grande popolarità, perché venivano stampate sugli involucri di tutti i generi di prima necessità, dalle scatole della carne ai cartoni del latte in polvere, dai pacchetti delle sigarette alle tavolette di cioccolato, distribuiti alle truppe sovietiche e alla popolazione - spiega Portonato -. In questo modo si prendevano beffa di Hitler e delle sue pretese di superiorità razziale, dei comandanti delle SS e dei loro alleati, con lo scopo di rendere grottesco, e quindi meno temibile, il nemico".
Sintomatico il fatto che i tratti dei disegni sono goffi quando raffigurano i tedeschi, molto più realisti quando invece raffigurano il popolo indifeso.
Parte integrante della mostra è una sezione di suggerimenti di lettura, con la presentazione di alcuni testi che demoliscono, anche dal punto di vista scientifico, i presunti fondamenti biologici del razzismo.
"Abbiamo pensato – conclude Portonato - che questo possa servire a rendere attuale e vivo un argomento che rischia di apparire sempre più lontano a causa della progressiva ed inevitabile scomparsa dei testimoni di quegli eventi".