"Marcia Film" debutta in prima nazionale al Binario7 di Monza
Domenica 11 dicembre alle 21.00 debutterà in prima Nazionale al Teatro Binario 7 Marcia Film, il nuovo spettacolo di Bulfaro & Roveris per festeggiare 10 anni di PoesiaPresente.
PoesiaPresente, la stagione poetica di Monza e Brianza, compie 10 anni di inarrestabile attività culturale, mettendo in scena Marcia film, spettacolo di teatropoesia, popolato da migliaia di personaggi fantastici che sfilano in rassegna con le loro vite da film.
Marcia film è la quarta produzione del duo Dome Bulfaro (poeta) ed Enrico Roveris (regista), che si è distinto in Italia per essere tra i pochi a proporre spettacoli di Teatropoesia. Il Binario 7 di Monza è il luogo in cui Bulfaro e Roveris dirigono PoesiaPresente, la stagione poetica curata da Mille Gru che, rinnova ancora una volta quello straordinario lavoro culturale avviato il 15 novembre 2006, lavoro capillare che ha permesso alla Brianza di imporsi come uno dei territori nevralgici per lo sviluppo della poesia contemporanea nazionale. Marcia film narra di un regista cinematografico (Dome Bulfaro), convinto di star girando il film che lo immortalerà nella storia del cinema.
Tuttavia, nel suo ultimo giorno di riprese, tutta la sua vita, da quella professionale a quella sentimentale, viene risucchiata nei gorghi infernali del suo film, popolato da migliaia personaggi fantastici. Tutte anime bastarde (marce), maledette, che avanzano trionfali e inarrestabili, sempre in marcia, senza sapere bene il perché e dove stiano andando. Bulfaro interpreta uno ad uno i personaggi Cane sciolto, Batte Botte, Mangiacuori, Fifì, gli uomini-bestia, la bambina-Zebra. E ancora due trans milanesi e le loro inquietanti storie noir, che procedono nonostante le peripezie tragicomiche consumate sul set a causa di attori anomali e una maltrattata troupe ad un passo dall’ammutinamento, tra cui spicca la coppia di musicisti che improvvisa dal vivo la colonna sonora (Francesco Aroni Vigone e Luigi Ranghino).
Marcia film è una tragicommedia sulla dissennatezza dell’umanità, dove reale e fantasticheria si confondono e rimandano ad una violenza identica, fine a se stessa, inarrestabile quanto la marcia narrata nel film, a meno che non si compia un gesto radicale, antiviolento, il medesimo gesto che il regista cinematografico, protagonista di Marcia film, per risalire la china è chiamato a compiere.