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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Scuola

Perché non bisognerebbe aiutare i bambini con i compiti

Aiutare i propri figli coi compiti a casa può essere molto dannoso: per la loro autonomia, per il loro sviluppo, per la loro autostima. Lo dimostrano diversi studi

La maggior parte dei genitori è solita aiutare i propri figli a fare i compiti, in modo particolare in vista di un compito in classe. Che si tratti di elementari o medie, mamma e papà si siedono accanto al figlio seguendolo durante lo studio a casa, sfogandosi poi sui gruppi Whatsapp.

Ma è giusto aiutare i figli durante i compiti? Uno studio condotto presso le Università della Finlandia orientale dimostra che affiancare i ragazzi mentre svolgono i compiti può nuocere al loro sviluppo, mentre renderli autonomi - pur col rischio di fargli commettere qualche errore - li porta ad essere più indipendenti e tenaci

Questo studio effettuato sui bambini che frequentano la scuola primaria dal secondo al quarto anno ha dimostrato che più i genitori lasciavano eseguire i compiti ai figli da soli e più i ragazzi diventavano determinati a raggiungere il risultato finale

Tra le spiegazioni possibili vi è quella che, lasciando eseguire i compiti al figlio in autonomia, il genitore dimostra fiducia nei suoi confronti e lo porta a credere in se stesso. Mentre il comportamento opposto, cioè aiutarlo costantemente, gli provoca una scarsa fiducia nei suoi mezzi con conseguenti risultati negativi. Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva presso il Dipartimento di Scienze Bio-mediche dell’Università degli studi di Milano, sostiene che l’atteggiamento di mettersi davanti al ragazzo quasi sostituendolo anzichè affiancandolo sia del tutto sbagliato. L’ingresso a scuola dei bambini dovrebbe infatti vedere i genitori come un allenatore che li accompagna, e non come colui che ha l’ansia e la priorità di far loro raggiungere l’obiettivo.

Questo atteggiamento da parte di mamma e papà ha la conseguenza di disabituare i figli a gestire da soli i propri compiti e a conquistare i propri spazi, aumentando di molto le funzioni di delega. Così facendo, i genitori provocano nel ragazzo un’ansia da prestazione facendo crescere in lui la paura di commettere un qualsiasi errore. I bambini, infatti, temono maggiormente il giudizio da parte dei genitori piuttosto che dagli insegnanti. Gli sbagli, spiega inoltre Pellai, sono tipici dell’età evolutiva e permettono al bimbo di crescere.

Nel caso in cui sia il figlio a chiedere aiuto è consigliabile verificarne il perchè. Se il ragazzo non ha capito qualcosa è giusto aiutarlo a capire, mentre se la richiesta è quella di fare i compiti al suo posto perché non si sente motivato, non bisogna aiutarlo ma spronarlo a fare da solo. 

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