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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

TPM verso la trasformazione in Monza Mobilità tra dubbi e perplessità

La delibera consiliare è arrivata in aula lunedì sera: prima che la modifica societaria sia effettiva però manca il passaggio fondamentale della decisione dell'assemblea della società

La società TPM si trasforma in Monza Mobilità.

L’azienda Trasporti Pubblici Monzesi di cui il Comune di Monza è socio unico, ha attuato un ridimensionamento aziendale con modifica della struttura dell’ente che ormai si occupa esclusivamente della gestione della sosta, dei parcheggi e della video-sorveglianza.

L’iter di trasformazione, travagliato e contestato da più parti, è arrivato alla sua fase conclusiva lunedì sera, in consiglio comunale con una delibera. Prima che la modifica possa essere effettivamente operativa però bisognerà dare il via libera alla trasformazione societaria con una delibera assembleare della società stessa, passaggio necessario a dare validità alle decisioni prese in fase propedeutica. “La delibera consiliare di trasformazione della società TPM in Monza Mobilità, approvata dal Consiglio comunale lunedì sera, costituisce un atto di indirizzo politico dell'Organo consiliare che non ha alcun effetto civilistico, come diversamente qualcuno vorrebbe far credere” ha replicato l’Assessore al Bilancio e alle Partecipate Debora Donvito.

Contro il passaggio si erano opposti in più occasioni diversi consiglieri comunali. Il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Simone Villa, ha parlato di “spending review a scoppio ritardato, sottolineando come “il Comune risparmia alleggerendo una società che, gestendo ormai solo la sosta tariffata e non più il trasporto pubblico locale non ha più ragion d’essere”.

“Ma se il motivo è davvero questo perchè non è stato fatto prima?” ha ribadito Villa “TPM ha ceduto la propria quota di partecipazione (6,5%) nella società NET Srl, che gestisce il trasporto pubblico locale a Monza e Brianza dal 2009, già nel novembre 2013, con deliberazione del Consiglio Comunale. Ormai quasi un anno e mezzo fa: se l’intento è risparmiare, perchè si è “sprecato” ancora per così tanto tempo?” “Per oltre un decennio le Amministrazioni comunali monzesi di ogni colore si sono poste il problema e l’obiettivo di trasformare TPM in una vera e propria Agenzia della Mobilità, affidandole via via nuovi incarichi” ha commentato ancora il capogruppo del Carroccio.

“Si è proceduto lentamente perchè la società subiva il carico della gestione del trasporto pubblico locale, che non genera utili ma perdite. Oggi che TPM si è liberata del “fardello” ed è da anni una società che naviga in buone acque, con bilanci in salute e poco peso del personale, quindi sufficientemente sana e snella per accingersi a nuove ipotesi di sviluppo e potenziamento (che potrebbero generare utili per il socio unico) che si fa? La si trasforma in qualcosa che, nonostante il nome nuovo di Monza Mobilità, di mobilità non si occuperà proprio”.

“Avevamo capito fosse un'operazione di razionalizzazione. Invece è solo un cambio d'abito. O di poltroncina” incalza la consigliera di Forza Italia, Martina Sassoli.

“Tra tutte le opzioni possibili (gestione diretta attraverso gli uffici comunali- con ottimizzazione delle risorse e taglio di costi operativi, concessione ai privati attraverso gara-con miglioramento della gestione delle aree e introiti certi per l'amministrazione, affidamento ad altra società comunale esistente) l'Amministrazione Scanagatti sceglie -guarda caso- l'unica che continua a mantenere viva una società pubblica -inutile- con relativi costi di amministrazione e gestione dipendenti” ha commentato la Sassoli, sollevando non poche perplessità.

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