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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Alfredo Somoza: stop austerity e investimenti per una nuova Costituente

Giornalista ed esperto di politica internazionale, Somoza tenta per la prima volta la corsa al Parlamento. "In questa tornata possiamo arrivare a uno schema politico di stampo europeo"

 MONZA - Alfredo Somoza tenta per la prima volta la corsa al Parlamento con Sinistra Ecologia e Libertà. Giornalista, esperto di politica internazionale, è presidente di ICEI e direttore di Dialoghi.info.

PRIMARIE PD E SEL: I CANDIDATI

1) Monti ha proposto la sua agenda. Quali sono a suo giudizio le questioni più importanti per l'Italia, e quali le sue priorità per il territorio in caso di elezione? 
L'agenda Monti è uno dei più grandi equivoci politici degli ultimi anni. Un governo di emergenza (economica) quale doveva essere il Governo Monti, ci lascia come eredità un'agenda "politica" che delinea un'azione ancorata nella tradizione del centrodestra europeo, tipo Merkel per capirci. Per l'Italia la sfida è quella di coniugare austerità con crescita economica e soprattutto di scegliere quali sono gli investimenti veramente strategici. Ambiente, educazione. lavoro non possono essere sacrificati sull'altare dell'austerità a senso unico. Vanno tagliate spese superflue o inutili dello Stato, ridimensionati alcuni capitoli come quello della Difesa, e "legalizzata" un'imposta sui grandi patrimoni, oggi nascosta dentro l'IMU con minime distinzioni sul reddito.  Per il nostro territorio, le priorità riguardano le scelte sulle grandi infrastrutture (strade, ferrovie, banda larga), che vanno ripensate e ricondotte a una logica di tutela del territorio. L'altro grande tema riguarda appunto il consumo del suolo, siamo la seconda provincia italiana più densamente popolata. Vanno imposti vincoli e limiti pressanti. Il punto che che mi sta più a cuore è il sostegno alla ricerca di soluzioni perché non muoia definitamente il settore high tech della Brianza. E' un patrimonio di lavoro, di conoscenze di ricerca e innovazione che non può essere abbandonato al suo solo destino. Negli Stati Uniti e in altri paesi europei hanno trovato il modo di rendere conveniente per un'azienda continuare a investire nei territori dov'erano presenti. In Italia sia la Regione sia lo Stato hanno lasciato da soli imprenditori, operai, impiegati e Comuni ad affrontare un problema che ha dimensioni nazionali e internazionali. 

2) Negli ultimi cinque anni il quadro politico è cambiato molto. Pensa che questa evoluzione si rifletterà nella composizione del nuovo parlamento?
Il prossimo Parlamento avrà una ruolo per certi versi "costituente", nel senso che stiamo entrando nella Terza Repubblica e le riforme che ci attendono sono molto impegnative. Dalla riforma della politica alla riforma del fisco e della giustizia, ci vogliono maggioranze solide, ma anche un senso dello Stato condiviso. Cosa che negli ultimi 15 anni non è esistita. L'arrivo in Parlamento di nuove forze politiche, da SEL al  M5S alla galassia Monti e al movimento arancione, porterà sicuramente una ventata di freschezza. 
3) L'alleanza con PD sarà in grado di reggere alle pressioni di questi mesi turbolenti? 
L'alleanza tra PD, SEL e PSI è stata sancita da oltre 3 milioni di cittadini che hanno votato alle Primarie. Nessuno può avere la forza per metterla in discussione soltanto per calcoli elettoralistici o di alchimie parlamentarie. Se qualcuno lo farà ne pagherà le conseguenze pesantemente. Io credo che in Italia, grazie alla "salita" in campo di Monti si possa arrivare ad uno schema politico di stampo europeo, con una grande forza europeista popolare e una grande forza europeista socialdemocratica. Dentro questo schema, le differenze tra PD e SEL fanno parte della dialettica tra forze che condividono una visione europea progressista. Concetti come austerità, fiscal compact, pareggio di bilancio vanno rivisti insieme alle altre forze progressiste europee. Il campo dei progressisti va sgomberato da equivoci.  

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