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Monza, il consiglio comunale approva il PGT ma la variante non mette tutti d'accordo

Tra le novità del documento c'è la riduzione del suolo pubblico, che abbassa del 90% il consumo di suolo libero rispetto alle previsioni attuali, il recupero delle aree dismesse e la creazione di dieci nuovi parchi urbani per migliorare la vivibilità nei quartieri

La delibera di adozione della variante al Piano di Governo del Territorio giovedì sera è stata approvata in consiglio comunale ma non ha messo tutti d'accordo.

Tra le novità del documento c'è la riduzione del suolo pubblico, che abbassa del 90% il consumo di suolo libero rispetto alle previsioni attuali, il recupero delle aree dismesse e la creazione di dieci nuovi parchi urbani per migliorare la vivibilità nei quartieri cittadini. Nel dettaglio il provvedimento conferma la riduzione del consumo di suolo libero rispetto al piano del 2007 che passa da 1,4 milioni di mq a 115 mila mq, su una superficie territoriale complessiva che può costituire oggetto di trasformazione, che si riduce da 3,2 milioni di mq del 2007 a 1,07 milioni di mq rispettivamente. Il PGT inoltre, rendono noto dal municipio, "offre inoltre una risposta al fabbisogno abitativo per le giovani coppie e apre le porte alle nuove opportunità di sviluppo e occupazione attraverso semplificazione e incentivi in grado di contribuire all’attrazione degli investimenti". Nel piano infatti è previsto uno sviluppo di edilizia convenzionata pari a una superficie di circa 34 mila mq, di cui 12700 dovranno essere destinate alla locazione.

“È stato un dibattito a volte dai toni aspri e accesi – ha commentato il sindaco Roberto Scanagatti - ma sempre condotto in modo civile, condizione questa che non sempre ha caratterizzato nel passato analoghe discussioni. Un ringraziamento quindi a tutti i consiglieri, nessuno escluso, che sono stati protagonisti di questo importante passaggio. Un clima che ha consentito alla Giunta e alla maggioranza di poter valutare in maniera adeguata le proposte emendative presentate, accogliendo quelle che sono risultate coerenti e che hanno migliorato la proposta originaria”.

Il dibattito è stato acceso e lungo e la discussione, alla fine, non ha messo tutti d'accordo: dei 356 emendamenti presentati solo il 20% è stato accolto, il 17% è stato ritirato e il 13% decaduto. La metà di questi poi è stata respinta, in moltissimi casi, per mancanza di requisiti tecnici. 

"Ho condiviso la necessità di dotare Monza di un documento di Piano con cui inquadrare il futuro urbanistico della città. Nonostante questo, sono fortemente critica sulla variante votata. Una variante che non pone alcun obiettivo ambizioso: sul piano dei servizi, si individua nuova cubatura residenziale con standard inferiori a quelli attuali (27 mq/ab contro gli attuali 32 mq/ab) destinando quindi Monza a un incremento demografico ma senza una relativa dotazione di servizi" ha commentato all'indomani della votazione la consigliera di Forza Italia Martina Sassoli.

"La votazione di ieri sera ha fatto emergere una rottura netta tra chi governa e il resto della città" - ha proseguito la Sassoli - "Tutte le minoranze, dalle liste civiche ai partiti di centrodestra, hanno bocciato il piano. Non si era mai verificata, su documenti di simile rilevanza, una spaccatura così forte in aula. Anche questa volta la Giunta ha centrato il difficilissimo intento di riuscire a scontentare tutti. Dagli ambientalisti che non hanno gradito il consumo di suolo che questo Pgt porta in dote, agli operatori privati, penalizzati da norme rigide e poco attrattive per gli investimenti, a tutti i rappresentanti dei partiti e movimenti di opposizione e infine, a tutti i monzesi che, da questo Pgt, non riceveranno nulla se non altri potenziali seimila concittadini con cui condividere le code ai semafori, la scarsità di parcheggi e l'assenza di servizi di primissimo rilievo".

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