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Regione, arrestato Nicoli Cristiani. "Choc" al Pirellone

Il vicepresidente del consiglio regionale (e numero due del Pdl lombardo) è stato arrestato stamattina nell'ambito di un'inchiesta sul traffico illecito di rifiuti

Il bresciano Franco Nicoli Cristiani, numero due del consiglio regionale lombardo e anche del Pdl regionale, è stato arrestato questa mattina, intorno alle 6.40, nella sua abitazione di Mompiano (frazione di Brescia) ed è stato portato in caserma.

Arrestati anche imprenditori, politici e funzionari pubblici. Le accuse contestate a Nicoli Cristiani sono corruzione e traffico di rifiuti illeciti.

L'arresto nell'ambito di una maxi operazione durante la quale sono anche stati sequestrati i cantieri della Brebemi di Cassano d'Adda (Mi) e di Fara Olivana (Bg), nonché una cava a Cappella Cantone (in provincia di Cremona) destinata a smaltire l'amianto e un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bg). Il sospetto degli inquirenti è che in questi siti venissero smaltiti illecitamente rifiuti con la relativa certezza di non subire controlli.

Secondo le prime indiscrezioni, a motivare l'arresto ci sarebbe stata una tangente da 100mila euro per "ammorbidire" i controlli sullo smaltimento dei rifiuti.

CHI E' NICOLI CRISTIANI - 67 anni, Franco Nicoli Cristiani ha militato da giovanissimo (negli anni '60) in un gruppo di estrema destra. Si è poi riaffiacciato alla politica nel 1994, quando contribuì a fondare Forza Italia in Lombardia. Diventa presto il punto di riferimento dell'area laica del partito e dal 1995 è sempre rieletto in consiglio regionale. Protagonista dell'era Formigoni, è assessore regionale all'ambiente (1995-2005) e al commercio (2005-2010). Nel 2010 è rieletto ma non entra in giunta, gli si preferisce il ruolo di vicepresidente del consiglio.

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