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Il bando della discordia divide ancora il consiglio comunale

La questione della gara vinta dalla società di cui il consigliere delegato allo Sport e al Turismo Silvano Appiani è socio ha suscitato ancora polemiche. "Sarebbe opportuno tacere e far parlare i fatti" ribatte

Mentre c’è chi chiede le dimissioni e chi invece aspetta che la questione si sgonfi e non esprime pareri, nella politica monzese la vicenda del bando vinto dalla società Publitrust, di cui l’assessore allo Sport e con delega al Turismo Silvano Appiani è socio, fa ancora discutere.

A far indispettire chi combatte per una politica separata dalle opportunità che il ruolo inevitabilmente crea è stato il fatto che il bando vinto dalla società sia stato indetto dall’Assessorato che lo stesso Appiani dirige nelle fila dell’amministrazione Scanagatti. Anche lunedì sera, in consiglio comunale, l’opportunità del comportamento del consigliere delegato allo Sport è stato oggetto di una breve specificazione per bocca dello stesso a cui ha prontamente riposto il consigliere di Cambia Monza, Paolo Piffer, che settimana scorsa aveva portato la questione tra i banchi dell’Aula.

“La società Publitrust di Pubblicità e Comunicazione di cui sono socio lavora anche per gli enti e da 20 anni lavora anche per il comune di Monza”. Ha esordito così Appiani nel suo intervento teso a dimostrare la trasparenza dell’operato nella partecipazione della società alla gara tramite le piattaforme certificate.

La vittoria è stata dovuta solo alla scelta del “ribasso economico” ha voluto sottolineare Appiani, mentre altri due bandi a cui Publitrust ha partecipato sono stati aggiudicati da altre aziende. Ma il nocciolo della questione pare non essere la trasparenza ma l’opportunità: è stato lo stesso Piffer in aula lunedì sera a ribadire come ciò che è “lecito e legittimo” a suo parere, ma non solo, suona invece “inopportuno”.

Appiani ha però voluto chiudere la discussione con un invito a tacere “e far parlare i fatti”.

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