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Blitz dei militanti di CasaPound e dei residenti di via Asiago in consiglio comunale a Monza

Lunedì sera

"Basta business dell'accoglienza". Questa la frase che lunedì sera, a Monza, è comparsa nell'aula del municipio nella quale era in corso una seduta del consiglio comunale. 

A esporre lo striscione sono stati alcuni esponenti di CasaPound accompagnati da alcuni residenti di via Asiago che hanno ribadito la necessità di trovare soluzioni alternative al modello di accoglienza sperimentato nello stabile e hanno rinnovato al sindaco e all'amministrazione comunale la richiesta di un incontro. 

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"È inammissibile – spiega Massimo Trefiletti, responsabile di CasaPound Milano - che in un condominio abitato da poche famiglie vengano alloggiati quasi cento profughi, trasformando inevitabilmente la zona in un vero e proprio ghetto, in cui gli italiani sono condannati a diventare estranei in casa loro".

In aula la tensione è salita e, di fronte al fuori programma, è calato il silenzio. Durante la riunione dell'assise cittadina si stava votando una mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria al giudice antimafia Antonino Di Matteo. 

"A Monza, come in decine di altre città in tutto il territorio lombardo – ha fatto sapere Angela De Rosa, portavoce di Cpi Milano - prefettura e amministrazione comunale non riescono a far fronte al problema, ma, invece di chiedere al governo di fermare il continuo flusso di immigrati che alimenta situazioni di degrado, si rendono complici dell'invasione a spese dei cittadini italiani. Anche le soluzioni proposte in Consiglio comunale non hanno senso: spostare i profughi da una zona all'altra della città – sottolinea De Rosa - non risolve il problema e i cittadini sono stanchi di essere presi in giro".

Il blitz è andato in scena poche ore dopo che la stessa aula aveva ospitato il consiglio comunale dei ragazzi, entusiasti di conoscere da vicino le istituzioni cittadine e sperimentare prove di democrazia. La seduta del consiglio comunale, quello vero, è stata invece interrotta in anticipo.

"La questione si può affrontare. Si devono dare delle risposte e non mi riferisco ad oggi" ha detto il consigliere Paolo Piffer candidato sindaco per le prossime elezioni comunali, affrontando la questione durante la diretta social post-consiglio, suggerendo di tenere la distanza dagli estremi. 

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