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Centro di accoglienza profughi a Limbiate: "E' il declino della nostra Provincia"

Alla delibera del Presidente Ponti con cui si destina l'edificio di Limbiate che ospitava gli uffici dell'ente a mini-hub replica polemico il consigliere Andrea Monti

Con una delibera il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti ha destinato gli ex uffici dell’ente nella sede di Limbiate nel complesso di Mombello, a fianco dell’Avis, a centro di accoglienza e smistamento per cittadini stranieri richiedenti asilo sul territorio.

I locali non sono ancora stati consegnati alla comunità che avrà in gestione l’accoglienza e lo screening degli ospiti, nonché tutti i costi inerenti, ma già i primi dardi infuocati di polemica sono stati scagliati contro il nuovo modello di accoglienza diffusa che l’ente provinciale vuole sperimentare sul territorio.

“È davvero triste assistere a questo declino della nostra provincia, certo in gran parte causato dalle scellerate scelte dei governi Monti-Letta-Renzi, ma aggravato da una visione burocratica e arida di valori dell’attuale presidenza e maggioranza” ha commentato il capogruppo della Lega Nord in consiglio provinciale Andrea Monti, il primo arciere che si è scagliato contro la decisione resa nota martedì.

“Non stupisce allora la notizia secondo cui la Provincia ha deciso di installare un centro di raccolta e smistamento immigrati nei nuovissimi uffici della Provincia, realizzati solo quattro anni fa, nel grande complesso di Limbiate. Si tratta di 570mq di uffici nuovissimi, di elevata qualità, che potevano e dovevano essere valorizzati in altra maniera. Adesso saranno trasformati in dormitori, in centro smistamento immigrati, una destinazione incompatibile con ogni ipotesi di valorizzazione del bene, che sicuramente sarà deteriorato”.

La nota critica sollevata dal consigliere Monti fa riferimento anche alle possibili problematiche di gestione e di controllo del flusso degli stranieri nello spazio: “Una concentrazione elevata di stranieri aumenta fortemente i rischi, come si è constatato in altre realtà, e considerata la vicinanza della struttura con alcuni luoghi sensibili, si pensi alle centinaia di studenti che affollano proprio la zona a ridosso del centro, avrebbe sconsigliato questa soluzione” dichiara ancora Andrea Monti.

“Ponti alla fine ha dovuto cedere, non aveva alternative, e davanti all’impossibilità di infilare l’amara supposta a qualche sindaco, ha deciso di prendersela lui, offrendo un pezzo pregiato del patrimonio immobiliare della nostra provincia” ha concluso il consigliere.

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