Civati conferma la candidatura: "No a B, io segretario, Renzi premier"
Questa la squadra del monzese, che piace anche a Vittorio Feltri. L'occasione per parlare di futuro nel Pd gliel'ha offerta Daria Bignardi.
MONZA - L'esordio è stato fulminante."Eravamo così certi di vincere che ci siamo fatti rimontare da Berlusconi". Parole e musica di Pippo Civati, neodeputato volato dal Pirellone a Roma con biglietto di sola andata. Leggi: per restarci. Alla fine, la domanda è arrivata: "Si era proposto come segretario del PD prima delle elezioni, è ancora disposto a candidarsi?". "Si". Bersani è avvisato.
DALLA BIGNARDI - Il monzese mercoledì sera è stato ospite della trasmissione di Daria Bignardi "Le invasioni Barbariche" assieme a Vittorio Feltri. Tra una battuta e l'altra sulla congiuntura politica, e nonostante l'endorsement nelle primarie proprio a favore del segretario ("C'erano alcuni punti nella proposta politica di Matteo che non mi convincevano"), Civati è tornato rottamatore a tutti gli effetti. E ha attaccato il partito, compresa la proposta di D'Alema - giudicata "affascinante" da Feltri - di provare a instaurare un dialogo con la destra. Senza Berlusconi, ça va sans dire. No deciso del monzese, che sul proprio blog ha precisato il concetto: "In Italia la destra è Berlusconi".
IL PREMIER - E il premier? Naturalmente, Renzi. Su questo anche Civati si è detto d'accordo, con sano realismo. "Matteo è sicuramente contemporaneo - ammette - anche se non mi convincono alcune somiglianze della sua proposta con l'Agenda Monti". Insomma, promosso con riserva. Civati e Renzi, due giovani d'assalto per prendersi il Pd. Sperando che, una volta fatti fuori i "vecchi", non comincino a farsi la guerra tra loro.