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Giovedì, 18 Aprile 2024
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In Comune bollette da 3 milioni, Piffer: “Perché non il fotovoltaico?”

Spesa esorbitante per l'energia elettrica. La proposta di Paolo Piffer, consigliere di minoranza: "In cinque anni ripagheremmo il costo dell'impianto e in venti anni risparmieremmo sessanta milioni"

Una bolletta molto alta, quasi spaventosa. Un’enorme distesa di spazi vuoti e inutilizzati in città. E tasse sempre elevate, che continuano a crescere. 

Tre problemi, tutti strettamente collegati tra loro, che da tempo inguaiano le casse del Comune di Monza e le tasche di tutti i monzesi. Tre problemi, però, per i quali potrebbe esistere una soluzione unica. 

A lanciare l’amo al sindaco Roberto Scanagatti è Paolo Piffer, consigliere di minoranza, che in una lettera a MonzaToday fa la sua proposta la primo cittadino proprio mentre il consigilio comunale discute dell'approvazione del bilancio di previsione per il 2015.. 

“Monza non ha mai davvero creduto e investito nelle energie rinnovabili, neanche quando fino a qualche anno fa era decisamente più vantaggioso farlo. Molto male - scrive il consigliere -. Una linea politica che denota poca lungimiranza e anche poca sensibilità all’ambiente”.

“Quante volte in aula mi è capitato di pensare ‘Si ma io cosa farei se fossi Sindaco?’ - si autointerroga Piffer - Ecco qui ad esempio una risposta concreta che spero Lei valuterà”.   

La simulazione dell'impianto fotovoltaico per il comune di Monza - IL PDF

“Il Comune di Monza paga oggi una bolletta annua per l’energia elettrica pari a tre milioni di euro. Considerando un costo di 0,20 euro al kwh - analizza il consigliere - vuol dire che consumiamo circa 15 milioni di kwh all’anno”. 

La soluzione? Eccola. “Per farla breve - scrive Piffer - se invece di continuare a costruire nelle aree dismesse case inutili, considerato tutto lo sfitto e l’invenduto che c’è in città, il Comune decidesse di investire in un campo fotovoltaico (o più campi piccoli) di pari produzione di energia, spenderebbe circa quindici milioni di euro, in realtà subito solo il 20% perché il resto verrebbe  finanziato dalle banche tramite mutui”.

Il piano di Piffer, però, ha anche un dopo. Che, conti alla mano, sembra decisamente vantaggioso. “Dopo cinque anni - calcola l’esponente di Primavera Monza - ci saremmo ripagati il costo dell’impianto, e nei restanti venti anni (la vita media di un pannello è di circa venticinque anni) avremmo minor spese per circa tre milioni di euro all’anno, con un risparmio totale complessivo di sessanta milioni di euro, che vuol dire meno tasse, più servizi e soprattutto meno Co2 nell’aria”. 

Nella sua lettera, il consigliere sembra aver pensato tutto. “Si ma abbiamo lo spazio a Monza per un campo fotovoltaico, forse qualcuno si sta chiedendo? Servirebbero circa 300.000 mq, e il totale delle sole  aree dismesse in città occupano 600.000 mq, il doppio”, dice chiaro Piffer.

“Dobbiamo pensare lungo e avere coraggio Sindaco, altrimenti questa crisi rischia di paralizzarci per i prossimi dieci anni. Qualcuno diceva che il buon politico deve pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni, io ci credo a questa cosa, e Lei?”

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