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Casini per la Martinetti: si a Monti e alla politica

Il presidente dell'Udc è passato in città ieri pomeriggio per incontrare i sostenitori. "Il simbolo del fallimento della Lega non è Belsito, ma Monza coi ministeri". La candidata: trasparenza e democrazia sono la vera rivoluzione"

"Monza è il simbolo del fallimento della Lega. Non sono i Belsito a segnarlo, ma i ministeri alla Villa Reale, il fatto di non aver capito il Nord".Così Pierferdinando Casini nel tardo pomeriggio di ieri a Monza. Il leader Udc è arrivato verso le 7 accompagnato dal segretario provinciale Vincenzo Tortorici per sostenere la corsa di Anna Martinetti, candidata con la civia "Una Monza per tutti". Una passeggiata da piazza Citterio lungo via Carlo Alberto, poi un tè al bar Moderno, quindi lungo via  Italia e la Sala Maddalena.

"La Giunta regionale non ci soddisfa - ha esordito Casini - ma troppi di quelli che hanno incensato Formigoni fino a poco fa oggi si atteggiano a censori. E' accaduto così anche con Berlusconi: noi l'abbiamo lasciato quando era ancora in auge, mentre gli altri lo fanno ora. La colpa della situazione drammatica che viviamo oggi è anche di chi per anni ha fatto demagogia. Se non avessero abolito l'Ici con una mossa populista, oggi l'IMU probabilmente sarebbe meno pesante". Segue difesa del governo Monti. "Certe cose succedono solo in Italia. Siamo in una situazione che deriva da decenni di errori e politiche sbagliate, arriva Monti, e cosa pensavano? Che avesse  la bacchetta magica? Dopo quattro mesi già si sentono quelli che vorrebbero spiegargli cosa fare. Certo, dopo le elezioni francesi non può più essere un 'Europa del rigore. Ma noi cinquantenni e sessantenni abbiamo scaricato sulle generazioni future il peso del benessere che abbiamo garantito. E' inutile negarlo: ognuno nel suo segmento sociale ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità".

Riferimento alla criminalità. "Al Sud la crisi morde ancora più forte, e chi ha capitali da ripulire viene al Nord. Voi che fareste? Certo che la criminalità va dai politici, perchè sono loro che prendono le decisioni. Ma ci sono politici corrotti e persone per bene, come in tutte le cose".

La Sala Maddalena è adiacente alla media Confalonieri, la scuola di cui Anna Martinetti è preside. Un luogo particolarmente evocativo per la sessantenne dirigente, molto nota nel mondo del volontariato. "E' da qui che ha preso corpo il mio progetto civico - afferma - un progetto che solo in un secondo momento è diventato politico. Se sarò eletta cercherò di portare un po' di trasparenza, democrazia, rispetto delle regole. Casini mi ha detto: "Vuoi fare la rivoluzione?" Sì, penso che possa essere la volta buona. Mi sto preparando per questo".

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