Firme false: si candida con FLI, rischia di correre con i Pirati
E' accaduto a Simona Amore, 28enne finiana in corsa nel collegio Lombardia 1. La sua candidatura da aspirante parlamentare è stata accettata: ma per un altro partito
MONZA - Candidata per Futuro e Libertà, si ritrova nella lista dei Pirati, lista "tarocca" che gioca sulla somiglianza con il Partito Pirata. O di chi vorrebbe spacciarsi per tale. E' la paradossale vicenda capitata a Simona Amore. Giovane - 28 anni -, una passione per la politica che l'ha indotta a candidarsi alla Camera con Gianfranco Fini nel collegio Lombardia 1 (Milano e Monza).
I CANDIDATI DI FLI ALLA CAMERA (COLLEGIO LOMBARDIA 1)
LA SORPRESA - Immaginarsi la sua sorpresa quando un altro candidato l'ha avvisata che si, la candidatura era valida, c'era un problema: il suo nome risultava in lista, ma con i Pirati. In realtà, il Partito Pirata è un movimento politico internazione diffuso in numerosi paesi. Tra i punti programmatici, un rafforzamento dei diritti civili, la protezione dei dati personali, maggiori istituti di democrazia liquida, e la riforma del diritto d'autore e dei brevetti. Non proprio i capisaldi del programma di Fini. Ma in realtà, a quanto sembra, neanche quelli del vero Partito pirata, che ha precisato in una nota di non avere niente a che fare con la lista in questione. "La formazione politica in questione facente capo a Marco Manuel Marsili usa abusivamente ed illegalmente il nome di Partito Pirata Italiano così come stabilito da un'ordinanza del Tribunale di Milano" - recita il comunicato. I taroccatori, prosegue il testo, "sono stati inibiiti dall'uso di nome e signet per impedire il perpetuarsi della 'lesione del diritto al nome, all'immagine ed all'identità personale dell'associazione' Partito Pirata Italiano"
QUESTIONE DI TEMPI - La giovane militante non ne sapeva niente. "Ma la lista dei sedicenti Pirati è stata presentata prima di quella di Fli, per cui all'improvviso mi sono trovata candidata nella prima e non nella seconda" spiega la Amore, la cui documentazione a corredo della candidatura era formalmente completa. "Peccato che la mi a firma fosse falsa".
INCERTEZZA FINO ALL'ULTIMO - La svolta si è avuta nel momento in cui la commissione elettorale ha ricusato, per ragioni di altro genere, la candidatura della nuova formazione : solo per questo motivo l'aspirante parlamentare potrà presentarsi con il suo vero partito. Provvisoriamente: perchè la commissione centrale presso la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei novelli bucanieri . Simona intanto aspetta. Ma ha tirato fuori le unghie: in commissariato c'è una denuncia per falso e sostituzione di persona.