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Valanga di indagati, anche un carabiniere e un vigile

Sono molti gli indagati nell'inchiesta che ha colpito, tra gli altri, il consigliere regionale Massimo Ponzoni: anche suoi stretti parenti sono coinvolti. E spicca il nome del direttore dell'ospedale Niguarda

Gli arrestati sono cinque, ma gli indagati sono molti di più. Tra gli altri, la sorella, la moglie e il cognato di Massimo Ponzoni. E poi alcuni collaboratori degli arrestati, ma anche gli amministratori di alcune società coinvolte nell'inchiesta.

Spicca il nome di Pasquale Cannatelli, direttore generale del Niguarda di Milano, per la questione degli appalti citata nella lettera dal commercialista Sergio Pennati. E lo stesso Pennati è anch'egli indagato.

Secondo gli inquirenti l'imprenditore Pietro Rivoltella (tra gli indagati) avrebbe finanziato il consigliere regionale per diventare fornitore dell'ospedale Niguarda di Milano. E Cannatelli, il direttore del Niguarda, "veniva a sua volta opportunamente remunerato da Ponzoni - scrive il gip - attraverso un consistente sconto nell'acquisto di due apparttamenti per i figli".

E infine un brigadiere dei carabinieri di Serengo e un agente della polizia locale addetto alla polizia giudiziaria di Monza, per rivelazione di segreto d'ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.

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